di Guglielmo Forges Davanzati
L’obiettivo di questo libro di Enrico Grazzini, Il fallimento della moneta. Banche, debito e crisi, Fazi editore, 2023 , come si legge nella Premessa (p.4), è mostrare che “il meccanismo attuale della moneta privatizzata è fallimentare e ingiusto”. L’autore, Enrico Grazzini, noto giornalista economico, rileva correttamente che, a fronte della c.d. policrisi richiamata da Adam Tooze (policrisi per la quale le economie contemporanee non dispongono più di uno strumento unico per risolvere la molteplicità di problemi che fronteggiano), è forse opportuno to follow the money, cioè, partire dall’analisi dei meccanismi di produzione del credito, per giungere a implicazioni di politica economica finalizzate a renderli più efficaci e più democratici.
La tesi del libro – estremamente denso di informazioni, tutte estremamente utili – è così riassumibile. In primo luogo, la finanziarizzazione rende la sfera politica subordinata alla finanza. Le economie contemporanee, viene osservato, sono trainate da rapporti di debito (essenzialmente debito privato), che crescono in modo esponenziale e che sono alla radice di crisi continue. La sfera politica è subordinata alla finanza dal momento che, dopo la separazione (il “divorzio”) fra Banche Centrali e Governi negli anni Ottanta – la spesa pubblica in eccesso rispetto al gettito fiscale viene finanziata con l’acquisto di titoli di Stato da parte degli operatori dei mercati finanziari. In secondo luogo, la finanza sottrae risorse a impieghi più produttivi e socialmente più meritori, come la scuola, la sanità, la ricerca scientifica. In più, il debito, storicamente, è associato alle guerre (p.326). Ne deriva una importante implicazione politica: sarebbe più razionale, e più conforme ai valori democratici, consentire alle banche centrali di “monetizzare” i deficit, con assetti decisionali basati sulla partecipazione democratica alla decisioni da parte della società civile, così sottraendo potere economico e politico ai mercati finanziari e rendendo più stabili e più efficienti i sistemi economici: si arriverebbe, così, a una moneta pubblica libera dal debito.