Tommaso Fiore provveditore

di Antonio Lucio Giannone

Tra i tanti problemi che il nostro paese dovette affrontare subito dopo la caduta del fascismo e nell’immediato dopoguerra vi fu anche la ‘ricostruzione’ materiale e spirituale della scuola. La situazione in quegli anni era veramente drammatica. In Puglia, in particolare, come nelle altre regioni del Sud già liberate, molti edifici erano inagibili perché occupati dalle truppe alleate o dai profughi. In campo organizzativo, si doveva procedere all’epurazione di numerosi insegnanti compromessi col regime e alla reintegrazione di quelli che ne erano stati estromessi ingiustamente. Inoltre era necessaria una ‘bonifica’ dei programmi di studio e dei libri di testo, che bisognava emendare di tutti gli elementi propagandistici.

Per dare un contributo alla risoluzione di questo problema si mobilitarono alcune delle migliori intelligenze dell’Italia di allora, come Adolfo Omodeo e Guido De Ruggiero, che diventarono ministri della Pubblica istruzione, e in Puglia Tommaso Fiore, che proprio da Omodeo, nel 1944, venne nominato provveditore agli studi di Bari. A questo aspetto, finora poco noto, dell’ attività del famoso meridionalista è dedicato ora il libro di Angelo Semeraro, Tommaso Fiore provveditore agli studi. La ricostruzione educativa in Puglia (1913-1947), (Lecce, Piero Manni, 2000).

L’autore, docente di Storia della pedagogia presso l’Università di Lecce, ricostruisce attentamente questo periodo sulla base dei dibattiti, degli interventi giornalistici e delle circolari di Fiore, recuperate da vari archivi e riportate in appendice del volume. In tal modo egli riesce a gettare nuova luce, anche da questa particolare angolazione, sulla storia della società e della cultura pugliese di quegli anni. Sullo sfondo del libro, ma costantemente evocate, restano le complesse vicende politiche del tempo e le variegate posizioni all’interno dei partiti nei riguardi del problema scolastico. 

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