di Antonio Prete
Lungo gli anni, gli alberi risecchirono.
I rampicanti, arsi, si confusero con le pietre.
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Lei sorride da fotogrammi sfocati.
Attraversa la piazza, si scosta i capelli dal volto, li raccoglie nel foulard. Ora ha invece gli occhi serrati in un pensiero : il meriggio le sventaglia intorno guizzi di luce. O va con altre ragazze nerovestite lungo case bianche di calce, nella sera che non avrà notte né alba.
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Dalla riva la pietra sobbalza sull’acqua,
sfiora schiumando, affonda.