di Ferdinando Boero
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mette a disposizione dell’Italia più di 200 miliardi, il 70% dei quali dovrebbe essere destinato alla transizione ecologica. Dobbiamo transitare da uno stile di vita insostenibile per abbracciarne un altro, in cui l’ecologia dovrebbe prevalere. Ci stiamo accorgendo che se privilegiamo l’economia a scapito dell’ecologia, alla fine facciamo cattiva economia: deteriorare il capitale naturale non è un buon affare. Alla fine si devono sostenere costi che superano i benefici ottenuti. Basti pensare a quel che dovremmo spendere per rimettere a posto Taranto, per non parlare delle vite spezzate.
L’uso dei combustibili fossili è uno dei più importanti, se non il più importante “posto” da cui dobbiamo transitare verso l’ecologia. Dobbiamo smetterla di bruciare cose: siamo ancora nell’era della combustione, come quando eravamo nelle caverne.
La transizione ecologica ci dovrebbe imporre di utilizzare altre fonti di energia, praticamente inesauribili. Sole e vento, soprattutto. Dieci anni fa le tecnologie non erano ancora mature ma, sostenendo opportunamente l’innovazione, si fanno miracoli. E abbiamo i fondi per perseguirla.
In più c’è la guerra in Ucraina e Putin chiude i rubinetti. Dipendiamo dall’estero per produrre l’energia che ci serve. Dovremmo usare quella facilmente disponibile e le fonti sono ovvie: sole e vento. Il passaggio alle rinnovabili ci affrancherebbe da fornitori esteri, sarebbe una bella sanzione per Putin, e una grande occasione di migliorare il nostro ambiente.