di Gianluca Virgilio
Scrivo all’inizio dell’anno 2023, mentre ancora infuria la guerra in Ucraina, dopo aver letto il libro di Aleksandr Dugin, La quarta teoria politica, NovaEuropa, Milano 2017 (ripubblicata da ASPIS, Milano 2020, traduzione di Camilla Scarpa, a cura di Andrea Virga).
Dugin è il filosofo che il grande pubblico conosce per averlo visto, nell’agosto scorso, mani tra i capelli, volto sgomento, affranto, in un parcheggio di Mosca, davanti all’auto incendiata della giovane figlia Darya Dugina, esplosa a causa di un attentato che gli americani hanno attribuito agli ucraini. Negli ambienti filosofici italiani è conosciuto per i suoi libri. Certo, alcuni filosofi storcono il naso temendo di essere classificati come putiniani, altri rimangono immobili come camaleonti e, quando si fa il suo nome, non si pronunciano, altri ancora lo apprezzano e ne discutono le idee.