Ancora una volta Scuola e Mezzogiorno

di Franco Martina

La ripresa dell’emigrazione dei giovani meridionali verso il Centro-Nord in cerca di lavoro è la prova più evidente delle difficoltà in cui versa l’intera area economico-sociale del Sud.

Dunque, è la realtà stessa che si è occupata di replicare a quelle tendenze sociologico-storiografiche che negli ultimi due decenni del Novecento avanzarono la proposta di leggere il Mezzogiorno senza la lente deformante del meridionalismo e svilupparono una critica serrata  a quanti avevano fatto della denuncia delle insufficienze e dei ritardi nel Mezzogiorno uno dei principali impegni della loro attività intellettuale e quasi un dovere civile prima che politico. Non è questo il luogo per riflettere su quella stagione culturale, ciò che invece va considerato, è il ritorno, duro e amaro, di un tema e di un nesso problematico che si ritrovano alle origini del dibattito meridionalistico stesso, quello tra scuola e Mezzogiorno.  Da Pasquale Villari a De Sanctis, da Salvemini a Gramsci, tutto il meridionalismo classico considerava l’elevamento dell’istruzione un fattore decisivo per la soluzione della ‘questione’ del Mezzogiorno.

Tante sono state le politiche che hanno cercato di dare una risposta alle sollecitazioni del meridionalismo o che con esse si sono confrontate con vario spirito. Ciò che oggi conta è altro. Per un verso bisogna riconoscere che c’è ancora un ritardo grave per quanto riguarda la scuola, come ha significativamente sottolineato il Governatore Draghi, per altro verso bisogna individuare i nuovi caratteri che esso ha assunto rispetto al passato.

Questa voce è stata pubblicata in Politica, Scolastica e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *