di Ferdinando Boero
Nord virtuoso? La mia regione, la Liguria, ha un poco invidiabile record: il primo presidente di regione condannato: Alberto Teardo, iscritto alla P2. Poi è toccato a Lombardia (Roberto Formigoni) e Veneto (Giancarlo Galan). I legami con la mafia (attraverso Marcello Dell’Utri) suggellano un’alleanza nord-sud nella discesa in campo del milanesissimo Silvio Berlusconi, successore di un altro milanese, Bettino Craxi, fuggito all’estero per sottrarsi a una condanna definitiva. Intendiamoci, il sud non è da meno, basta pensare alla Sicilia del condannato Totò Cuffaro, anche lui presidente di regione. Da decenni riceve fiumi di denaro (ora ci sono i fondi dell’Obiettivo 1 dell’Unione Europea), ma capita spesso che siano spesi male (cattedrali nel deserto, oppure gestioni mafiose) o non siano spesi, e le condizioni non migliorano. Molti politici operano con la finalità di ottenere i fondi dell’Obiettivo 1. L’azione politica dovrebbe mirare a non averne più bisogno, avendoli utilizzati proficuamente. Se l’obiettivo è di continuare ad averne bisogno… non ci siamo.
Purtroppo, da nord a sud, l’Italia è governata (con le dovute eccezioni) da predoni della cosa pubblica che fanno capo a sodalizi occulti riconducibili alla malavita organizzata e a massonerie deviate, e non solo: il Banco Ambrosiano era capitanato dal milanese Roberto Calvi, detto il banchiere di Dio. Molte banche hanno gestito “allegramente” il denaro ad esse affidato, con il caso emblematico del Monte dei Paschi di Siena, tanto per dare un colpo anche al centro. L’enorme debito pubblico è frutto di questa attività predatoria che ha “coltivato” il consenso con il clientelismo, la concessione di posti di lavoro fittizi, pensioni, sussidi e molto altro. Per non parlare della impunibilità, di fatto, dell’evasione fiscale.