La ricerca della felicità

di Benedetta Vincenti

Diceva il cantautore bolognese Lucio Dalla nel lontano 1988:

Ah felicità
Su quale treno della notte viaggerai
Lo so
Che passerai
Ma come sempre in fretta
Non ti fermi mai

Proprio queste parole appaiono emblematiche per affrontare il tema della felicità, un concetto che non può che essere strettamente collegato all’idea di ricerca. Quest’ultima può trovare compimento nel corso della vita del singolo o, al contrario, può rimanere incompiuta, o ancora, può assumere molteplici forme e declinazioni.

Sin dai tempi antichi, la ricerca della felicità ha costituito un tema molto dibattuto e diversi sono stati i pensatori e i filosofi che hanno cercato di indagarla, con l’obiettivo ultimo di definirla. Ciò ha dato vita ad un ampio filone di studi, in cui può essere individuata una pluralità di approcci e di visioni, che si differenziano tra loro in misura maggiore o minore, presentando aspetti comuni ed elementi di divergenza che rendono ogni proposta unica. La ricerca della felicità è apparsa subito problematica, per non dire vana; infatti gli autori greci, a partire da Esiodo, collocavano la felicità in una mitica età dell’oro quando gli uomini vivevano senza guerre né affanni ma poi questo edenico stato di benessere era scomparso irrimediabilmente con l’avvento del progresso, delle armi, dell’odio e delle contese fra simili.

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