Manco p’a capa 107. A che serve la proprietà di linguaggio

di Ferdinando Boero

A proposito de Il signore delle mosche di Gianni Amelio

Il film di Gianni Amelio su Aldo Braibanti si intitola Il signore delle formiche. Non parlerò del film perché non l’ho visto, però il titolo attira la mia attenzione perché cita degli animali (le formiche) e io sono uno zoologo. In diversi scritti Braibanti viene definito un mirmecologo. Lo studio degli insetti si chiama entomologia e le formiche sono insetti. Ma lo studio delle formiche merita un nome a parte e una branca dell’entomologia è proprio la mirmecologia. Gli studiosi di farfalle sono lepidotterologi, visto che le farfalle sono lepidotteri. Ma perché gli studiosi di formiche sono mirmecologi? Il termine deriva da una figura mitologica: i mirmidoni, un popolo “creato” da Zeus a partire dalle formiche che popolavano un’isola greca. In greco le formiche sono chiamate Múrmos.  Molte parole della zoologia hanno derivazione greca o latina. Ma Braibanti era davvero un mirmecologo? L’ho cercato nei motori di ricerca della letteratura zoologica e non ho trovato una sua produzione scientifica in mirmecologia. Diciamo che Braibanti era un appassionato di formiche. Edward Wilson era un mirmecologo di professione, invece. Se c’è un signore delle formiche, questo è lui (https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/12/30/wilson-e-lovejoy-sotto-natale-se-ne-sono-andati-i-due-studiosi-che-hanno-cambiato-la-zoologia/6440960/).

Braibanti era affascinato dalle formiche. Aveva anche un formicaio a casa. E pare che passasse ore ad osservarle. Una vera passione. Ma i suoi contributi alla cultura sono stati di altro tipo.

Questa voce è stata pubblicata in Ecologia, Linguistica, Manco p’a capa di Ferdinando Boero e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *