Niente riposa nella lingua

di Antonio Prete

Fa naufragio la parola che dice
il mare, poi come sughero sale
verso l’immenso, si fa grido e fremito.

Le sillabe, scompigliate dal vento,
si cercano, sibilando s’adagiano
nella frase, carezzate dal senso.

Corre la nube, insegue le vocali
per farsi forma e luce, poi si scioglie
in pioggia sopra la terra riarsa.

Niente riposa nella lingua, fugge
ogni cosa verso quella dimora
dove il verbo sparendo s’inazzurra
e il silenzio è finestra all’infinito.

(Da Se la pietra fiorisce, Donzelli, Roma 2012)

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