di Gianluca Virgilio
Da quando è scoppiata la guerra tra Russia e Ucraina, le immagini dell’orrore, della disperazione, della morte, del pianto attraversano la nostra mente. Vorremo fare qualcosa per far tacere le armi, per porre fine al dolore che la guerra porta con sé, e allora manifestiamo per la pace, contro l’invio di armi in Ucraina, e raccogliamo viveri, vestiti e medicinali per gli sfollati, e infine ci attrezziamo per dar loro ospitalità. Vogliamo lenire le sofferenze, attenuare il male che la guerra per noi rappresenta, il male che l’uomo fa all’altro uomo. Nel cosiddetto “progresso della civiltà”, che dura da millenni, l’homo sapiens non è riuscito ad eliminare dall’orizzonte del possibile l’uccisione del suo simile, non è riuscito a fare dell’uccisione dell’uomo un tabù. Pertanto, quando la guerra non accenna a finire – mentre scrivo la guerra infuria da venticinque giorni -, mentre nei salotti televisivi si discute sulle rivendicazioni dell’una e dell’altra parte e si passano in rassegna le colpe, gli errori, le disattenzioni, gli interessi e le intenzioni dei contendenti e di coloro che li appoggiano più o meno direttamente, forse è giunto il momento di chiedersi se proprio questa non sia la natura dell’uomo, una natura cannibalica, e se la guerra non sia stata, e non sia anche oggi, il naturale esito della competizione tra gruppi umani contrapposti, che alla convivenza pacifica hanno sostituito la lotta, al confronto diplomatico lo scontro bellico.
La guerra è l’esito dell’attrito scaturito da uno scontro tra poteri che disciplinano e dirigono la vita dei popoli e non tollerano la sottomissione e dunque lottano per sopraffarsi. La guerra nasce perché uno tra due contendenti non è abbastanza debole da sottomettersi ed è abbastanza forte per combattere. La pace interviene quando sarà chiaro chi è il vincitore e chi è il vinto, ovvero quanto il pasto cannibalico sarà terminato e ognuno dei contendenti avrà assunto la postura che gli compete. Prima di allora, non ci sarà pace; e quando la pace sarà fatta, essa si chiamerà nuovo ordine mondiale, fino alla prossima guerra.