di Ferdinando Boero
È un po’ che ci penso: al prossimo Presidente della Repubblica, intendo. La mia preferenza andrebbe a Rosy Bindi perché propose una riforma della sanità incentrata sull’efficienza e l’onestà. Ovviamente osteggiata dalle categorie privilegiate che hanno devastato la sanità pubblica. Rosy sarebbe un ottimo rimpiazzo della compianta Tina Anselmi, che avvertì dei rischi della presa di potere da parte della massoneria deviata. Ma siamo in Italia. Le persone serie non hanno futuro, sono noiose. A noi piacciono i guitti. No, non mi riferisco a Beppe Grillo che, da buon genovese, ha fatto il giro del mondo andando verso l’occidente della comicità per arrivare all’oriente della politica vera, alla faccia di Fassino. Penso invece a Cicciolina, mandata in Parlamento con una provocazione magistrale: se ci sono certi elementi, ci può stare benissimo una pornostar. Tanto era una. Un simbolo, uno sberleffo. Il resto del paese veniva comunque governato. Ma poi, veniva davvero governato? Craxi portò avanti, si diceva, una politica di nani e ballerine. Per modo di dire. Non c’erano né nani né ballerine, nei suoi governi. Finì latitante, con una condanna definitiva per le sue malefatte. Gli italiani al suo posto scelsero un presidente del consiglio di 165 cm (senza tacchi), che si circondò di ballerine e di ministri di 154 cm. Frutto di quella P2 da cui ci aveva messo in guardia Tina Anselmi. Al momento di fare il governo propose il suo avvocato, poi condannato per aver corrotto i giudici, come Ministro della Giustizia. Diede dell’eroe al mafioso Mangano e accusò la Magistratura di essere un cancro. Plebiscito in suo favore! Qualche condannetta se l’è presa, non essendo riuscito a modificare tutte le leggi che ha infranto, rendendo legale l’illegale, ma se l’è cavata con poco. Un po’ di barzellette agli anziani delle case di riposo e tutto è dimenticato. Il resto? Prescritto.