Ernesto Bassignano, canzoni pennelli bandiere supplì

di Paolo Vincenti

Personaggio interessante ed eclettico, il cantautore Ernesto Bassignano, piemontese di origine, si trasferisce a Roma nei primi anni Settanta ed inizia ad esibirsi in un leggendario locale della musica d’autore italiana, il Folkstudio, insieme a Giorgio Lo Cascio, Francesco De Gregori, Antonello Venditti (il quale ricorda quell’esperienza nella canzone Notte prima degli esami).  Ernesto Bassignano, militante nel PCI, inizia scrivendo canzoni di chiaro stampo politico, come Veniamo da lontano (“compagno Gramsci non sei morto invano, sia tu che gli altri che il fascismo uccise vivete accanto a noi, nei nostri cuori bui, vivete in piazza e nelle nostre case. Andrem lontano per la nostra via, Togliatti avanti con l’antica idea, la via italiana al socialismo è nata e la percorreremo giorno per giorno uniti, Gramsci e Togliatti non vi abbiamo scordati…”). Queste canzoni, come Compagni compagni, oppure Compagno dove vai, o ancora Moby Dick (una dura invettiva contro la Democrazia Cristiana) – che Bassignano ha rivelato fossero scritte in realtà da Pajetta, storico dirigente del Pci quando lui era “ragazzo di bottega”,- sono considerate dei veri inni di partito, ma le canzoni di lotta non potevano certo rendere a livello commerciale, esse sono vive più che altro nell’immaginario collettivo dei militanti, ma non danno un ritorno in termini economici. È per questo che Bassignano fa il produttore discografico e soprattutto il giornalista, carriera che ha sempre privilegiato rispetto a quella musicale.

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