Declino dell’inverno

di Antonio Prete

Il vento non raggela il viso, è quasi

carezza in questa svolta di stagione

che dissemina corone di  verde

lungo l’onda brunita delle crete.

.

Traluce nella vespertina ombria

il dorso cilestrino dell’Amiata,

mentre a occidente un sole giallarancio

si veste di velami sfilacciati.

.

S’ingemma e infoglia il ciliegio snudato

in cima al poggio. La spoglia del timo

si gonfia presso il lauro della siepe.

Si solleva il ranuncolo dall’erba.

.

Così il ricordo con le sue parvenze

si leva sopra l’arca dell’oblio.

Così in perse nebulose germogliano

da stelle esplose nuovi corpi astrali.

.

Questo fiorire contiguo al vanire,

questo perdersi di luce dinanzi

all’insorgente luce è quel che unisce

il volo trasparente dell’effimera

.

e il perpetuo orbitare dei pianeti?

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