Poesie di Paolo Vincenti commentate da Gianluca Virgilio
Opunzia
Non far conto
dunque sulle sue qualità,
sono tutte
finte, arte da vecchia teatrante.
Solo ombre di
fumo, pudicizia e onestà.
Non farti
abbindolare dalla sua lealtà.
È serva solo
di Mammona e di Priapo.
Troppo
ostentata, per esser vera fedeltà.
Come puoi
amare una che si chiama Opunzia?
Finte, come
il suo nome, le sue forme rifatte,
millantatrice
sordida, lei non ama, sprepuzia.
L’opunzia è una pianta appartenente al genere Cactacee: ha
bei fiori, ma spine molto pungenti. Da una donna che si chiama Opunzia, per
analogia, occorre guardarsi: essa pensa solo al denaro e al sesso sfrenato.
Pertanto, sta’ attendo a non cadere nella sua rete, perché altrimenti finirai
per farti “sprepuziare”. È il consiglio che il maledico Satirico dà ad un
interlocutore anonimo. Viene in mente la Lesbia catulliana del carme 58, “che scortica i coglioni ai magnanimi nipoti
di Remo” (“glubit magnanimos Remi nepotes”).
Saturae XII
Poesie di Paolo Vincenti commentate da Gianluca Virgilio
Opunzia
Non far conto dunque sulle sue qualità,
sono tutte finte, arte da vecchia teatrante.
Solo ombre di fumo, pudicizia e onestà.
Non farti abbindolare dalla sua lealtà.
È serva solo di Mammona e di Priapo.
Troppo ostentata, per esser vera fedeltà.
Come puoi amare una che si chiama Opunzia?
Finte, come il suo nome, le sue forme rifatte,
millantatrice sordida, lei non ama, sprepuzia.
L’opunzia è una pianta appartenente al genere Cactacee: ha bei fiori, ma spine molto pungenti. Da una donna che si chiama Opunzia, per analogia, occorre guardarsi: essa pensa solo al denaro e al sesso sfrenato. Pertanto, sta’ attendo a non cadere nella sua rete, perché altrimenti finirai per farti “sprepuziare”. È il consiglio che il maledico Satirico dà ad un interlocutore anonimo. Viene in mente la Lesbia catulliana del carme 58, “che scortica i coglioni ai magnanimi nipoti di Remo” (“glubit magnanimos Remi nepotes”).