di Marco Leone
Girolamo Comi, Poesie. Spirito d’armonia, Canto per Eva, Fra lacrime e preghiere, a cura di Antonio Lucio Giannone e Simone Giorgino, Neviano (Lecce), Musicaos, 2019, pp. 348.
Anche se la separatezza che contraddistinse la parabola intellettuale di Girolamo Comi fu più ricercata che subìta, è indubbio che tale condizione incise profondamente sulla diffusione e sulla reperibilità delle sue poesie, spesso affidate a pubblicazioni di nicchia o, addirittura, ad auto-edizioni uscite in pochissimi esemplari. E se l’edizione critica di Donato Valli (Opera poetica, Longo 1977) ha contribuito, in un tempo ormai lontano, a rimettere in circolo la produzione poetica di Comi su saldi fondamenti ecdotico-filologici, quel prezioso strumento è diventato oggi ormai raro e di difficoltosa fruizione. Va dunque salutata con favore questa nuova edizione delle Poesie del letterato salentino, a cura di Antonio Lucio Giannone e Simone Giorgino, nella Collana «Novecento in versi e in prosa» diretta dallo stesso Giannone, in cui si raggruppano le sue tre principali raccolte, Spirito d’armonia, Canto per Eva, Fra lacrime e preghiere, escludendo le sillogi precedenti (tutte, però, confluenti in Spirito d’armonia, ad eccezione della giovanile e poi ripudiata raccolta Il lampadario, del ’12). Come testo base i curatori seguono quello delle stampe originarie delle tre raccolte (1954, 1958, 1966), accogliendo alcune proposte dell’edizione valliana (cfr. la Nota al testo di Giorgino, pp. XLIX-L). C’è in questa deliberata scelta l’idea di recupero e di restauro dell’intera poesia comiana, anche per esplicite finalità di sua divulgazione e disseminazione: si spiega anche così, forse, la presenza di un apparato più snello rispetto all’edizione Valli, perché privo di prospetti variantistici o di note di commento, ma dotato solo di un orientativo Indice dei titoli e dei capoversi (pp. 341-347).
