di Antonio Prete
La notte era un bellissimo fiore d’agave. Intorno, volti d’alberi velati. Sopra, il nebuloso chiario della Via Lattea. Un istrice scagliò gli aculei sul sentiero. Un lampo d’ombra : il balzo di là dal greppo sfrascò il silenzio. Poi altri suoni tra i rami. Uccelli si chiamarono nel buio.
La notte era un sipario di velluto sul frastuono del mondo.
L’apparizione continuava a seguire i nostri passi. Era con i nostri pensieri, con il vento che smuoveva il fogliame nero, con le stelle che navigavano nel loro oceano. Era con il grido improvviso d’un rapace.
Il tempo, con le sue vicissitudini e i suoi destini, era tutto raccolto nel recinto splendente del Cigno.