di Antonio Prete
Sagome di pioppi nell’ ultima luce
lungo i canali. Grigiazzurre isole
di nuvole che piano affondano.
A occidente, tra i graffi di rosa,
si sporge la lontananza,
la sua follia dell’oltre.
.
Si è accesa in alto una costellazione :
è l’abisso del tempo
nel volo della luce.
Qui l’ora fiorisce nell’ora,
mentre crepita il falò del giorno.
.
Al grido della tortora succede
la pausata monodia del chiù.
.
La sera è scesa a prendersi le siepi,
gli stagni, gli alberi, i sentieri, i poggi,
è scesa a fondersi con essi.
La sera che trasforma tutto
nel suo umido respiro,
nei suoi grandi occhi incantati
dalla quiete delle forme.