La lectio di Antonio Prete al castello di Copertino. Storia e poesia nel Cantico delle creature

di Adele Errico

Antonio Prete ritorna a Copertino, il paese dal quale partì per la sua strada di docente e di saggista. Ritorna con una lezione sul “Cantico delle creature” che terrà lunedì mattina alle 10 presso il castello angioino nell’ambito dell’evento “Altissimo onnipotente bonsignore” che durerà fino al 4 maggio coinvolgendo anche le scuole. Tutti quelli che conoscono il suo vigore ermeneutico, sanno perfettamente che cosa aspettarsi dall’incontro: storia filologica e critica, analisi testuale, comparazioni con i testi della letteratura italiana, europea. Per Antonio Prete, ogni testo costituisce la rappresentazione di un universo. In quell’universo si muove con rigore e passione: con il rigore dello studioso e la concreta passione per la parola. Antonio Prete ritorna in Salento, dunque, a Copertino. Il ritorno è un tema che attraversa tutta l’opera di Prete, che sia in forma di saggio o di prosa o di poesia. In un libro intitolato “Torre Saracena”, edito da Manni, scrive che ci sono ritorni che somigliano all’ascolto di voci famigliari, e ritorni che, insieme al piacere del ritrovamento della lingua, dei sapori, della luce, “riaccendono quella specie di gioiosa quiete che è propria dell’amicizia, dei suoi legami”. Poi ci sono ritorni che riconoscono quello che la parola “cultura”, nella sua accezione insieme antropologica e artistica, può designare.

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