Morbillo, una malattia in forte incremento: incubazione, sintomi, terapia, prevenzione

     L’infezione si diffonde dal malato al sano per mezzo di particelle di saliva, spruzzate nell’ambiente per mezzo della tosse e degli starnuti o attraverso le secrezioni naso-faringee; si può trasmettere toccando superfici contaminate e poi portandosi le mani al viso. È una malattia molto contagiosa: un individuo infetto in una popolazione mai venuta a contatto con il virus, può infettare un numero medio di 15-17 persone. Il 90% di esse che entra in contatto con il morbilloso rischia a sua volta di essere contagiato. Il morbillo è diffuso in tutto il mondo e l’uomo è l’unico ospite naturale. Il periodo in cui si registrano più casi va da marzo a giugno.

     Un solo contatto è sufficiente, in genere, a determinare il contagio, ma se il contatto è ripetuto o prolungato, la certezza e la gravità dell’infezione sono notevolmente elevate.

     Si registrano quattro fasi ed esattamente:

     1) Il periodo di incubazione: esso risulta in media di 10 giorni, con variazioni dai 7 ai 14 giorni, ed è il periodo cha va dal momento del contatto con il morbilloso alla comparsa del primo sintomo; più breve è il periodo di incubazione più grave rischia di presentarsi la malattia.

     2) Segue il periodo catarrale che dura mediamente 3-4 giorni: compaiono febbre sui 39-39,5 °, cefalea, tosse, rinite, congiuntivite, fotofobia, malessere;  tre giorni prima dell’esantema compaiono le macchie di Koplik, ossia lesioni bianco-bluastre, leggermente rilevate, grandi come la capocchia di uno spillo, di numero vario, disposte a spruzzo nella mucosa buccale.

     3) Segue il periodo dell’eruzione, che è caratteristica. L’esantema del morbillo è una eruzione cutanea maculo-papulosa di colorito rosso o roseo oppure rosso-bruno; le macchie sono più o meno grandi, a contorni frastagliati, con interposta cute integra, spesso confluenti tra loro, che iniziano nel retro dell’orecchio e vicino all’attaccatura dei capelli per poi diffondersi alla testa, al collo fino a coprire la maggior parte del corpo (evoluzione cranio-caudale); è pruriginosa. Con la comparsa dell’esantema lo stato generale peggiora, aumenta la febbre, la tosse diventa stizzosa, ci può essere diarrea; le labbra sono secche e screpolate, gli occhi gonfi, la rinite intensa. L’esantema dura 4-5 giorni. 

     4) Segue la fase di risoluzione che dura 5-6 giorni; la febbre scompare; l’esantema regredisce secondo l’ordine di comparsa lasciando una fine desquamazione purpurea. I bambini riprendono rapidamente le loro forze, gli adulti risentono più a lungo dell’astenia residua.

     Nella fase acuta della malattia compaiono gli anticorpi della classe IgM, che poi scompaiono con la remissione e lasciano posto agli anticorpi della classe IgG, che permangono per tutta la vita, conferendo immunità.

     Le complicanze più gravi sono la polmonite (1-6%) e l’encefalite acuta (0.1% o un caso su 1000). Altre complicanze includono l’otite media, la laringotracheobronchite, la diarrea, la disidratazione, la cheratite, la trombocitopenia e le convulsioni febbrili. Le persone affette da morbillo devono stare a casa per evitare la diffusione della malattia. L’encefalite post-morbillosa ha una incidenza dello 0.05-1 %, e di questi il 15% muore e il 25% ha sequele cerebrali permanenti, come epilessia, sordità, ritardo mentale.

     Le caratteristiche del morbillo nell’adulto sono: il periodo di incubazione è più prolungato, gli episodi catarrali sono più attenuati, le manifestazioni cutanee sono più intense e tendono a confluire; il quadro generale è più impegnato; ci può essere agitazione e le complicanze sono per lo più quelle polmonari.

     Prima dell’introduzione del vaccino ricorrevano epidemie ogni 2-3 anni, che a livello mondiale causavano un numero di morti pari a 2,6 milioni l’anno. Oggi la malattia rimane una importante causa di morbilità e mortalità: si stima che nel 2022 siano morte di morbillo 136.200 persone per lo più bambini di età inferiore ai 5 anni.

     Per il morbillo non esiste una cura specifica, utili sono il paracetamolo e l’ibuprofene, che servono per curare i sintomi. E   il prof. Pregliasco, direttore sanitario dell IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio dice: “Gli antibiotici non curano il morbillo e possono essere somministrati se compare una infezione batterica cutanea a causa delle lesioni da grattamento, dovute al fatto che la malattia esantematica è pruriginosa.” Importante è la prevenzione, e l’unica arma è il vaccino”.  

     Il vaccino per prevenire il morbillo fu reso disponibile nel 1963 ed un suo miglioramento si ebbe nel 1968; il vaccino per la parotite è del 1967 e quello per la rosolia è del 1969.  I tre vaccini sono stati combinati nel 1971 per diventare poi MPR (morbillo, parotite, rosolia). In Italia questo vaccino è stato disponibile dal 1976 e nel 1979 venne raccomandato dal Ministero della salute. La vaccinazione è diventata obbligatoria dal 2017 per tutti i nuovi nati, ai sensi del decreto-legge 7 giugno 2017 n.73 convertito in legge il 31 luglio 2017 n.119. Esiste anche il vaccino tetravalente MPRV che unisce morbillo, parotite, rosolia, varicella. E per entrambi i vaccini sono necessarie due dosi. In Italia la prima dose si applica ai 12 mesi di vita; la seconda dose si effettua ai 5 anni di età.  Dopo le due dosi l’efficacia del vaccino contro il morbillo supera il 97% e dura tutta la vita nella maggior parte dei soggetti completamente vaccinati. Nei bambini sotto i 12 mesi l’efficacia del vaccino è minore per la presenza di anticorpi neutralizzanti materni; tuttavia, in caso di epidemie, il vaccino può essere somministrato a partire dai sei mesi di età.  Per gli adulti che non sono stati vaccinati si prevedono due dosi a distanza di quattro settimane l’una dall’altra. Chi da bambino ha ricevuto una sola dose, oggi può fare la seconda dose anche a distanza di anni. I neonati al di sotto dei sei mesi di vita, nati da madre vaccinata contro il morbillo o immune perché ha contratto il morbillo da piccola o da adulta e comunque prima della gravidanza, godono dell’immunità per gli anticorpi ricevuti dalla madre attraverso la placenta. Quelli nati da madre non vaccinata o non immune sono sprovvisti di protezione e quindi andranno vaccinati secondo lo schema vaccinale in vigore. Se la donna non ha mai contratto il morbillo e non è vaccinata, può prevenire l’insorgenza della malattia e i possibili effetti sul bambino con il vaccino che va fatto prima del concepimento. Se una donna non ricorda di aver avuto il morbillo può effettuare un prelievo di sangue e, in caso di pregressa infezione, saranno presenti gli anticorpi specifici della classa IgG.

     La donna non vaccinata e non immune, se contrae la malattia nei primi sei mesi di gestazione, rischia un aumentato rischio di aborto o di parto prematuro. Se una donna gravida contrae il morbillo poco prima del parto, c’è il rischio che il bambino contragga l’infezione alla nascita e che sviluppi una polmonite: in tali casi il virus dalla madre passa al neonato non attraverso le secrezioni nasofaringee ma con il sangue al momento del parto. La donna incinta non vaccinata e non immune che contrae il morbillo dopo il secondo semestre ha rischio di sviluppare la polmonite. Il vaccino può essere eseguito durante il periodo di allattamento. L’allattamento al seno va sospeso se la madre contrae il morbillo per non esporre il bambino al contagio.

     Il vaccino è controindicato negli individui con deficit immunitario e nelle donne gravide. Il vaccino è efficace anche nella profilassi post-esposizione se somministrato entro 72 ore dall’esposizione. Se i soggetti post-esposizione non possono essere vaccinati, si possono utilizzare le immunoglobuline fino al sesto giorno dopo l’esposizione.

     Il prof. Pregliasco sostiene: “Il morbillo non è una malattia del passato. E non colpisce solo i bambini; nonostante il vaccino abbia garantito una importante copertura, non siamo ancora arrivati all’immunità di gregge e all’eradicamento della malattia”.  E aggiunge: “L’epidemia di Covid-19, unita a un sempre più diffuso scetticismo nei confronti dei vaccini, ha portato a un calo della copertura vaccinale, con l’aumento dei casi registrati nel nostro paese, non solo tra i bambini”. E ancora: “Se  non si è stati vaccinati da bambini, è possibile accedere alla vaccinazione anche da adulti, soprattutto se si fa parte di categorie particolari come gli insegnanti e il personale sanitario.   Proprio perché il morbillo ha una contagiosità molto elevata è importante mantenere una copertura vaccinale molto alta. Sotto il 95%, infatti, si perde l’immunità di gregge; quindi, la malattia riesce a circolare più velocemente, soprattutto tra le persone fragili. La vaccinazione è efficace solo se la copertura vaccinale raggiunge il 95% della popolazione, dando vita a quella immunità di gregge che tutela il paese da possibili epidemie”.  

     L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) riporta che i Paesi che hanno raggiunto l’eliminazione del morbillo sono a rischio di epidemie a seguito della importazione del virus del morbillo da altri Stati, se non vengono mantenuti tassi di almeno il 95% in tutte le comunità.

     L’obiettivo dell’OMS è quello di “eradicare il morbillo entro il 2030 e questa esigenza è nata dal fatto che, pur avendo un vaccino sicuro ed efficace, ci sono ancora diversi focolai di malattia attivi sia nei paesi in via di sviluppo sia nei paesi industrializzati a causa della copertura vaccinale al di sotto del 95%. E l’ostacolo principale nei paesi industrializzati è in larga parte dovuto alla diffidenza che molti ancora hanno rispetto al tema delle vaccinazioni. E il prof. Pregliasco dice “bisogna investire in campagne informative e di sensibilizzazione sul tema”.

      E ancora L’OMS dice: “C’è un aumento della popolazione suscettibile al morbillo a causa di una copertura vaccinale persistentemente bassa correlata a fattori come la pandemia Covid, una maggiore esitazione vaccinale in alcune comunità e settori della popolazione ed un accesso limitato ai servizi sanitari, in particolare per le popolazioni vulnerabili”. E ricorda che tra il 2000 e il 2023 la vaccinazione ha ridotto i decessi stimati per morbillo da 800.000 nel 2000 a 107.000 nel 2023, una diminuzione dell’87%. Per i contatti potenzialmente suscettibili all’infezione è importante la profilassi post-esposizione da effettuare entro 72 ore, che protegge dal contagio  o fa ammalare  in forma  più lieve. E in questo caso i neonati, le donne incinte e gli immunodepressi dovrebbero essere considerati prioritari.

     Il vaccino può dare effetti collaterali, quali rossore o gonfiore nel punto di inoculazione, nel 10% dei casi si può avere uno stato di febbricola e questi effetti si possono verificare fino a 5-12 giorni dopo la vaccinazione, e in alcuni casi si può avere esantema, gonfiore delle ghiandole salivari e dei linfonodi. E, a proposito di complicanze, nel 1998 venne pubblicato sulla rivista medica “The Lancet” un articolo a firma del Dr. Andrew J. Wekefield e di altri dieci coautori che parlava di relazione tra autismo e vaccino trivalente MPR. Ma poi le conclusioni dell’articolo sono state più volte smentite, tanto da costringere il “Lancet” a ritirarlo. Il General Medical Council britannico, dopo aver scoperto che lo studio era stato manipolato e che il dr. Andrew era stato pagato da un avvocato impegnato in una causa contro un produttore dei vaccini, per scriverlo, lo ha radiato. Negli anni successivi numerosi studi epidemiologici non hanno trovato alcuna evidenzia tra autismo e vaccino MPR.

     L’OMS sottolinea che i Paesi che hanno raggiunto l’eliminazione del morbillo sono ugualmente a rischio di epidemie a seguito dell’importazione del virus da altri Paesi se non vengono mantenuti tassi di  copertura vaccinale di almeno il 95% in tutte le comunità.

     In Europa le persone che hanno contratto il virus del morbillo tra il 1° febbraio 2024 e il 31 gennaio 2025 sono state 32.265.  L’Italia ha registrato 1097 casi tra febbraio 2024 e  31 gennaio 2025, preceduta solo dalla Romania con 27.568 casi, e seguita dalla Germania con 637 casi, dal Belgio con 551 casi, dall’Austria con 542 casi. In Europa solo 4 Paesi hanno raggiunto il 95% della copertura vaccinale, cioè Ungheria, Malta, Slovacchia e Portogallo.  Nel resto dell’Europa restano elevati i rischi di contagio.

     L’OMS riporta: “Il morbillo è una malattia virale acuta altamente contagiosa che colpisce tutte le età e rimane una delle principali cause di morte tra i bambini piccoli a  livello globale. La vaccinazione previene la malattia e le sue complicanze. E raccomanda di mantenere una copertura vaccinale omogenea e duratura di almeno il 95% con la prima e la seconda dose del vaccino contro il morbillo e di rafforzare la sorveglianza.” E in Italia il vaccino è stato reso obbligatorio dal 2017, ma rimane scoperta una consistente fascia di popolazione di nati prima del 2017 e che può rappresentare un fattore di rischio per la diffusione della malattia.  

     Nei Paesi dove la malnutrizione è diffusa c’è carenza di vitamina A e il deficit di tale vitamina aumenta la gravità del morbillo e il rischio di complicanze, specialmente nei bambini. Ciò accade, ad esempio, in Asia dove l’alimentazione è povera di vitamina A. Anche in Europa ci sono comunità a rischio. A tal proposito, l’OMS raccomanda la somministrazione di vitamina A alla dose di 200.000 UI per due giorni ai bambini e agli adulti con morbillo poiché l’infezione stessa esaurisce le riserve di vitamina A  e va presa per via orale per ridurre le complicanze (in particolare problemi visivi e cecità). La letalità del morbillo è dovuta per lo più alle complicanze respiratorie e neurologiche. Nei Paesi sottosviluppati può arrivare al 6% dei casi, in quelli industrializzati la letalità è pari allo 0,05-1%. L’integrazione di vitamina A in persone sane non offre protezione contro la malattia e non sostituisce il vaccino.

     In Italia si è registrata una bassa incidenza fino ad agosto 2023, poi un graduale incremento fino ad aprile 2024 con un picco di 181 casi. Poi è andato progressivamente diminuendo tanto che i casi nell’ottobre 2024 erano 35; dal novembre 2024 un nuovo incremento con un picco in gennaio di 74 casi. Dal 1° gennaio 2025 al 28 febbraio 2025 sono stati notificati 127 casi di morbillo, di cui 74 nel mese di gennaio e 53 nel mese di febbraio; incidenza nazionale 12,9  casi per milione di abitanti.  Dei 127 casi, 117 (92,1%) sono stati confermati in laboratorio, tre casi probabili e sette casi come possibili. Sedici  sono stati i casi importati. Per quanto riguarda le regioni: in Sicilia è stata osservata l’incidenza più elevata (50.1/ milione di abitanti), seguita dalla provincia autonoma di Trento (44.0/milione) e Marche 36,4/milione. L’età media dei casi è pari a 30 anni con un range da 0 a 71 anni di età; il 52,1% sono adolescenti o giovani adulti (età 15-39 anni) e un ulteriore 24,4% ha più di 40 anni. L’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni con una incidenza del 60,4% e sono stati segnalati otto casi in bambini con meno di un anno di età, troppo piccoli per essere vaccinati.  Lo stato vaccinale era noto per 115 casi dei 127 segnalati.  104 casi, cioè il 90,4%,  non era vaccinato al momento del contagio, otto erano vaccinati con una sola dose, un caso con due dosi e per due soggetti non era noto il numero di dosi effettuate. Dei 13 operatori sanitari, 10 non erano vaccinati, uno era vaccinato con due dosi e di altri due non era noto lo stato vaccinale. Il 37,8% dei casi (quindi un terzo) ha riportato almeno una complicanza, di cui la polmonite è stata quella più frequentemente riscontrata (15% dei casi totali); un caso di encefalite in un giovane adulto non vaccinato; diarrea in 17 casi. La trasmissione: 13 casi in ambito sanitario, 9 durante viaggi internazionali, quattro in ambito lavorativo non medico, 34 in ambito familiare; in 60 non è nota la modalità del contagio. (dati tratti da epicentro Istituto Superiore di sanità- L’epidemiologia per la sanità pubblica morbillo 13 marzo 2025 www.epicentro.iss.it, morbillo).

     Nel 2000 il morbillo era stato dichiarato eliminato negli USA, da allora sono stati rilevati solo casi importati poiché la malattia rimane endemica in molte parti del mondo.  Per il focolaio del Texas dove da fine gennaio 2025 al 14 marzo 2025 sono stati segnalati 259 casi nelle regioni di South Plaias e Panhandell, 34 sono stati ricoverati in ospedale, 257 non erano vaccinati o avevano uno stato vaccinale sconosciuto. Il primo decesso si è avuto a febbraio 2025 ed era un bambino in età scolare non vaccinato, che viveva nell’area dell’epidemia in Texas. Il 6 aprile 2025 il morbillo ha fatto un’altra vittima in Texas; si tratta di Daisy, una bambina di 8 anni che non era stata vaccinata e che non aveva malattie pregresse.  Il ministro alla Sanità Robert F. Kennedy Jr, dichiaratamente no-vax, ha cambiato idea, è andato in Texas, ha incontrato la famiglia della vittima e ha supportato i funzionari sanitari del Texas dicendo che “il modo più efficace per prevenire la diffusione del morbillo è il vaccino MPR”. L’epidemia in Texas è stata la conseguenza diretta di un calo del numero dei vaccinati: infatti è riportato che nelle zone colpite, nel Texas, si ha il 20% di bambini non vaccinati contro il morbillo.

     Riguardo all’epidemia, in New Mexico i casi segnalati sono 35 di cui 28 non vaccinati. Eppure, nel 2023 il tasso di copertura vaccinale per due dosi di vaccino contro il morbillo, parotite, rosolia tra i bambini dell’asilo negli USA era del 92.7%. E non ci sono evidenze di una diminuzione dell’efficacia del vaccino o di cambiamenti nel virus che potrebbero causare una maggiore gravità.

     Massimo Ciccozzi, professore ordinario di epidemiologia e statistica sanitaria presso l’Università Campus Biomedico di Roma, dice: “Il virus rialza la testa, sorvegliamo e vacciniamo sicuramente i bambini, ma anche gli adulti che sanno di non essere immunizzati. Il messaggio è quello di non abbassare la guardia vaccinale per questa malattia che può essere molto seria”.

     Il prof. Emanuele Nicastri, direttore di Malattie infettive ad elevata intensità di cure dello Spallanzani, afferma in data 7 aprile: “Morbillo,  netto rialzo dei casi, anche tra gli adulti. Rischio impennata in primavera. Importante vaccinare. E aggiunge negli USA dietrofront sui vaccini”.

     E il prof Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie infettive del S. Martino di Genova, scrive: “Morbillo negli USA: due morti, Kennedy Jr si converte al vaccino. Non esiste e non è tollerabile che a fare il ministro della Salute americano ci sia un “no-vax, non dovrebbe essere accettabile per un popolo profondamente democratico ed evoluto come quello americano. Mi auguro che non ci sia più alcun ripensamento, alcun tentennamento e che si cambi profondamente il modo di pensare. E l’unico strumento che oggi abbiamo per combattere il morbillo è il vaccino”.

Per il Morbillo esiste il Piano Nazionale per l’eliminazione che recita:

-incrementare le coperture vaccinali con 2 dosi del vaccino trivalente;

-individuare tempestivamente i casi sporadici e i focolai;

-capire i motivi della trasmissione

-identificare i gruppi di popolazione a rischio

-attivare rapidamente una risposta di sanità pubblica

-monitorare l’incidenza

-monitorare i progressi raggiunti nell’eliminazione.

     In conclusione, chi ha avuto il morbillo ha sviluppato una immunità che dura tutta la vita e quindi non può prendere di nuovo il morbillo. È importante ricevere il vaccino. L’ encefalite da morbillo è un rischio reale, mentre quella da vaccino è un rischio solo ipotetico e che potrebbe essere di un caso /1.000.000.

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www.bimbisaniebelli, Morbillo: Italia seconda in Europa per contagi, il parere del virologo Pregliasco, Alberta Mascherpa, 12 marzo 2025;

www.rainews.it, Morbillo …), Massimo Ciccozzi, 9 febbraio 2024;

www.grupposandonato.it,  Morbillo (…), 24 giugno 2024;

www.rainews.it,  Morbillo (…), Emanuele Nocastri, 12 marzo 2025;

www.rainews.it, Usa, seconda bambina morta di morbillo in Texas, 6 aprile 2025;

www.epicentro.iss.it, Morbillo, 13 marzo 2025;

www.sanitainformazione.it, Morbillo. L’alert dell’OMS (…), 28 marzo 2025;

www.metropolitano.it, Morbillo negli USA (…), Bassetti, 7 aprile 2025.

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