di Simone Giorgino

Per il Grande Dizionario della Lingua Italiana, la parola paesaggio indica «Ciò che un osservatore (fermo o in movimento) può vedere dei luoghi che lo circondano con uno sguardo complessivo dal punto in cui si trova in un determinato momento o via via si colloca» (gdli, v. xii, 1984, p. 348). Alla base del concetto di paesaggio, secondo quanto riporta il vocabolario, troviamo dunque un soggetto che osserva una data porzione di mondo in un dato momento storico. Anche la Convenzione europea del paesaggio, siglata a Firenze il 20 ottobre 2000 dagli Stati membri del Consiglio europeo, si concentra su questi stessi elementi, pur insistendo maggiormente sulla percezione collettiva del territorio piuttosto che su quella di un singolo osservatore: come si legge nell’art. 1 del documento, la parola «“Paesaggio” designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni».
Già stando a queste definizioni di servizio e declaratorie, il paesaggio appare dunque come la risultante di un’interazione fra l’insieme degli elementi naturali e artificiali che caratterizzano un determinato territorio e un soggetto (sociale o individuale) che lo osserva da una particolare prospettiva. Il paesaggio ha insomma uno statuto duale, ibrido, materiale e immateriale: non è costituito solo da elementi geografici o architettonici o naturalistici, insomma da realtà concrete e oggettive, ma anche da esperienze, relazioni, sentimenti, traumi, ricordi legati all’interiorità dell’osservatore. Il paesaggio è inoltre segnato dalla storia, personale e collettiva, che lo ha attraversato, modellandolo. Come è stato chiarito da numerosi specialisti di diverse discipline (filosofi, storici e teorici dell’arte e della letteratura, geografi, antropologi, urbanisti ecc.) il paesaggio non è solo un fenomeno fisico ma anche culturale, sociale, politico, psichico, estetico; anzi potremmo dire sinestetico, perché coinvolge direttamente, nella percezione, tutti i nostri sensi: profumi, colori, suoni, sapori, sensazioni tattili associati a particolari momenti della nostra vita, che – e non potrebbe essere diversamente – è sempre legata ai luoghi.