L’emergenza silenziosa della miopia in Italia e nel mondo: cause e possibili rimedi

     Nel suo articolo Daryl Austin, giornalista scientifico, riporta: “Nel 2022 solo il 27% dei bambini giocava all’aperto a differenza dell’80% dei giovani di due generazioni fa”. E, alla luce di questi dati, un rapporto dell’Accademia Nazionale delle Scienze del 2024 sulle cause e la prevenzione della miopia raccomanda ai genitori di portare i bambini all’aperto per proteggere meglio la loro vista. Terri Young, autore di questo rapporto, dice: “L’aumento del tempo trascorso all’aperto durante l’infanzia sembra essere protettivo per la insorgenza e lo sviluppo della miopia”. La miopia si sviluppa principalmente nei periodi autunnali e invernali in cui le persone e i bambini vivono molte ore in luoghi chiusi e poco illuminati dal sole.

     Miopia deriva dal greco myo che significa “chiudere”, per indicare l’abitudine tipica dei miopi di strizzare gli occhi per vedere meglio da lontano. Nell’occhio miope i raggi luminosi non cadono sulla retina, ma davanti ad essa e poi divergono, per cui si hanno immagini sfocate per gli oggetti lontani e immagini chiare e nitide per gli oggetti vicini. In genere la miopia insorge in età scolare, tra i 7 – 8 anni e tra i 15-16 anni, tende a peggiorare nel periodo dello sviluppo e si stabilizza verso i 20-25 anni. La causa principale della miopia è il bulbo oculare più lungo del normale. Bulbo a “palla di rugby” lo definisce il prof. Stanislao Rizzo del Policlinico Gemelli, e l’allungamento del bulbo oculare predispone ad alcune patologie oculari come il glaucoma, la cataratta precoce, la degenerazione maculare, le lacerazioni e i distacchi della retina.

     La diagnosi di miopia si fa durante la visita oculistica, nel corso della quale si misura l’acutezza visiva e vengono determinate le diottrie del difetto visivo. Le diottrie sono rappresentate con scala ideale con gradini che valgono 0,25 punti ciascuno e che consentono di classificare la quantità del difetto della vista. La miopia si definisce lieve fino a un deficit di 3 diottrie, intermedia per un deficit fino a 6 diottrie, elevata per un deficit superiore a 6 diottrie. La miopia elevata è detta anche grave o forte. La miopia progredisce di 0,50 diottrie all’anno fino alla fine della crescita. Essa è più frequente nelle donne rispetto agli uomini, con un rapporto  F/M = 2/1. La maggiore frequenza della miopia nel genere femminile è legata a diversi fattori, tra cui il fatto che le donne tra i 10-14 anni raggiungono la pubertà e quindi potrebbe anche essere un fattore ormonale; inoltre, le donne tra i 10-14 anni utilizzano maggiormente smartphone e tablet rispetto ai maschi e poi perché le donne tra i 10-14 anni sono attirate da attività che comportano la visione da vicino (lettura, disegno ecc) e passano meno tempo all’aria aperta. Inoltre, la prevalenza della miopia aumenta con il livello di scolarità; ad esempio, gli studenti hanno una incidenza del 32%, a differenza dei contadini e pescatori che hanno una incidenza di 2,5%. Quando la miopia supera le 5 diottrie viene definita elevata e in questi casi il rischio di sviluppare gravi patologie oculari con conseguente cecità aumenta in modo significativo. Una persona con una miopia > a 5 diottrie ha una probabilità di tre volte maggiore a sviluppare cataratta rispetto ad una persona con visione normale, ed ha una probabilità di 9 volte superiore a sviluppare un distacco di retina e 40 volte di più a sviluppare una maculopatia.

     Importante è l’anamnesi: chiedere ai genitori se hanno notato nel bambino atteggiamenti strani. Es., se per vedere da vicino si avvicina molto alla televisione o se strizza sempre gli occhi come quando guarda da lontano. I disturbi dell’apprendimento possono essere collegati a difetti visivi come miopia, astigmatismo, ipermetropia e ambliopia detta anche occhio pigro, e lo strabismo.

     I sintomi visivi correlati al disturbo specifico dell’apprendimento sono mal di testa ricorrenti, chiusura di un occhio per vedere la TV o osservare un libro; rotazione o inclinazione della testa dalla parte dell’occhio che vede meglio; occhi arrossati o bruciori agli occhi; difficoltà e lentezza a leggere.

     Sono spesso gli insegnanti, prima dei genitori, ad accorgersi dei problemi di vista dei bambini e invitano i genitori a far controllare la vista al proprio figlio. È importante organizzare dei corsi per supportare i docenti a riconoscere i primi segni di miopia negli alunni, nella gestione del problema e nella comunicazione con le famiglie per capire come prevenire, rallentare e correggere la miopia e studiare il rapporto tra miopia ed apprendimento. La scuola è molto attenta al problema. Orizzonte scuola Notizie del 4 dicembre 2024 scrive: “Miopia un’emergenza silenziosa che minaccia la vista dei bambini e 1 genitore su 3 non la conosce”. Molti sono i progetti che riguardano la miopia e si cita quello dei Comuni di Salice Salentino e Guagnano, in provincia di Lecce, che hanno ospitato il primo screening visivo di tre giorni nel maggio 2023.  Progetto miopia? No grazie, promosso dal corso di Laurea in Ottica e Optometria dell’Università del Salento e dall’Albo degli Ottici Optometristi  nelle scuole primarie e secondarie di 1° e 2°, facendo uno screening visivo su 600 studenti.

     La miopia non è ereditaria, la predisposizione genetica rappresenta meno del 10% della variabilità della stessa; denota una importante predisposizione familiare. I bambini con uno o entrambi i genitori miopi hanno una maggiore probabilità di sviluppare il disturbo visivo rispetto ai figli di genitori non miopi. Però è anche vero che da genitori non miopi possono nascere figli miopi. Ci deve essere una interazione tra fattori genetici e fattori ambientali; e i fattori predisponenti sono gli sforzi prolungati, come i lavori di precisione che costringono a tenere per lungo tempo un oggetto dinanzi agli occhi o la lettura o la scrittura in ambiente con scarsa luce.

     Il peggioramento della miopia è un evento sempre più frequente e spesso è improvviso e rapido. Le cause del peggioramento sono lo stress accomodativo, cioè la continua sollecitudine visiva verso i dispositivi digitali e il sempre meno tempo trascorso all’aria aperta: questi fattori fanno peggiorare la miopia e predisporre a patologie oculari che possono ridurre in modo permanente la vista e in alcuni casi causare la cecità.

     L’esposizione all’aria aperta e alla luce del sole stimola il rilascio nel cervello e nella retina di un neurotrasmettitore, la dopamina, mentre gli ambienti chiusi la inibiscono causando una maggiore elasticità nella sclera. La maggiore elasticità, a sua volta, favorisce il processo di allungamento del bulbo oculare verso l’esterno e ne provoca la miopia. La dopamina rende la sclera meno elastica e inibisce il processo di allungamento del bulbo oculare. Quindi, il sole ha una funzione protettiva nei confronti della formazione e progressione della miopia.  Se il numero delle ore trascorse all’aria aperta è inferiore rispetto a quello passato in luoghi chiusi o si è intenti a eseguire lavori di precisione che richiedono un impegno visivo da vicino, questo favorisce l’esordio precoce della miopia in un numero sempre maggiore di giovani e giovanissimi. L’esposizione ai raggi solari in qualunque stagione e con protezione adeguata inibisce l’allungamento del bulbo oculare. Inoltre, la luce solare favorisce la produzione di vitamina D che rafforza i tessuti oculari, riduce l’infiammazione oculare, migliora la funzione della cornea, aiuta la secrezione lacrimale e il tutto opera alla salute dell’occhio.

     Consigli per prevenire o frenare la miopia:

     Fare frequenti pause dallo studio e dal lavoro, alzandosi e volgendo lo sguardo fuori della finestra per alcuni minuti, meglio se si può uscire all’aria aperta. Chase Ludwig, chirurgo vitreo retinico della Stanford University School of Medicine, consiglia di fare delle pause quando si legge o si guardano gli schermi o si svolgono attività che richiedono un lavoro prolungato da vicino. E suggerisce di seguire la regola del 20-20-20, secondo la quale ogni 20 minuti di attività su schermo o a distanza ravvicinata si dovrenne guardare qualcosa a 20 piedi (circa 7 metri) di distanza per almeno 20 secondi. Seguendo questo consiglio si può ridurre in modo significativo l’affaticamento degli occhi. Inoltre, assicurarsi che gli spazi dedicati alla lettura e alle attività ravvicinate siano ben illuminati e mantenere una distanza salutare di almeno un braccio dagli schermi. Sara Weidmayer, medico optometrista e professore associato di Oftalmologia presso l’Università del Michigan scrive: “Quando la miopia inizia presto nei bambini, è più probabile che progredisca e la miopia progressiva è un problema di salute pubblica molto reale [ …] .Gli schermi e le attività a distanza ravvicinata non danno ai nostri occhi l’opportunità di rafforzare i muscoli per la visione a distanza”.

     Anche le emissioni di luce blu degli schermi sono tra i motivi per cui l’OMS ha suggerito che i bambini al di sotto dei due anni non passino affatto il tempo davanti allo schermo e che i bambini di età tra i due e i cinque anni limitino l’uso dello schermo a non più di un’ora  al giorno. Ma anche dopo i cinque anni bisogna limitare il tempo trascorso davanti allo schermo, e questo è un fattore importante sia per bambini sia per gli adolescenti, aggiunge l’oftalmologo Mathias.

     Dare ai bambini limiti di tempo per l’uso dei device elettronici e dei videogiochi e spingendoli a giocare all’aperto.

     Praticare movimenti all’aria aperta durante la settimana; raggiungere a piedi i luoghi di lavoro; fare periodici controlli oculistici. Una metanalisi ha rilevato che trascorrere un’ora al giorno all’aperto comporta una riduzione del 45% dell’incidenza della miopia.

     La dott.ssa Noha Ekdawi, oftalmologo pediatrico presso l’Università del Minnesota, ha sottolineato come dopo la pandemia da Covid-19, abbia visto maggiori casi di secchezza oculare, strabismo, miopia nei bambini, e questo rappresenta un dato allarmante. Durante tale pandemia c’è stato un aumento dell’uso dei dispositivi elettronici dovuti anche all’apprendimento a distanza, e questo può aver influito sulla crescita di bambini con miopia.  Più precocemente un bambino sviluppa la miopia, tanto è più probabile che il difetto visivo si aggravi nel corso della sua vita. Una miopia precoce  aumenta il rischio di una progressione verso una miopia elevata e di complicazioni della vista in età avanzata. L’obiettivo è quello di ritardarne l’arrivo e rallentare la progressione di modo che il soggetto possa evitare problemi maggiori che sono quelli a carico della retina, e conclude dicendo: “Non penso che la TV vada evitata, dobbiamo solo utilizzarla consapevolmente”.

     Monica Panetto su mondo salute scrive: “Miopia sempre più diffusa e precoce: è miopidemia”. E riporta l’intervista del prof. Paolo Nucci, oftalmologo dell’Università La Statale di  Milano, nonché presidente della Società Italiana di oftalmologia pediatrica e strabismo: “Anche in Europa c’è un aumento della prevalenza della miopia; anche in Italia i dati si raddoppieranno. Ma la cosa più preoccupante è che la miopia ora compare verso i 7-8 anni rispetto al passato quando insorgeva verso gli 11-13 anni; comparendo prima aumenta il tempo di esposizione al difetto e  favorisce la sua progressione e la comparsa di altre malattie oculari come maculopatia, distacco della retina, maggiore predisposizione al glaucoma e alla cataratta”.

     Chase Ludwig, chirurgo vitreo retinico della Stanford University School of Medicine, dice: “Trascorrere del tempo all’aria aperta, stare al sole migliora la salute degli occhi per tutte le persone, ma in modo particolare per i bambini più piccoli i cui occhi si stanno ancora sviluppando: la luce solare  regola la crescita dell’occhio e lo aiuta ad adattarsi alle diverse condizioni di luce”.

     Il prof. Nucci mette in risalto l’importanza di stare all’aria aperta almeno 80-120 minuti al giorno e tenere i dispositivi elettronici ad una distanza di 16-18 cm dal volto. Il National Academy of Sciences incoraggia “l’aumento del tempo trascorso all’aperto durante la luce del giorno per i bambini piccoli e la persistenza dell’attività all’aperto per tutta l’infanzia e fino alla giovane età adulta”. Il tempo suggerito è di almeno un’ora di attività quotidiana all’aperto, afferma Isdin Oke, oftalmologo presso il Boston Children’s Hospital e docente di Oftalmologia alla Harvard Medical School. Infatti, una meta-analisi ha rilevato che trascorrere un’ora al giorno all’aperto comporta una riduzione del 45% dell’incidenza della miopia, mentre 76 minuti di attività quotidiana all’aperto equivalgono a una riduzione del rischio del 50%.

       Il 10 luglio 2023 l’Organizzazione Mondiale della Sanità  aveva lanciato l’allarme dicendo: “Entro il 2050 metà della popolazione sarà miope. È il motivo è da ricercare in diversi fattori tra cui quello relativo all’uso smisurato dei dispositivi elettronici: dai pc ai tablet agli smartphone, diventati fedeli compagni di vita e di cui oggi ormai non riusciamo più a fare a meno, tanto per ragioni di lavoro quanto di svago. E anche la vita al chiuso ha un ruolo significativo nello sviluppo e nella progressione di questo difetto della vista”.

     L’OMS ha lanciato l’iniziativa SPECS 2030 per aiutare i Paesi a raggiungere l’obiettivo globale di assistenza oculistica, ossia di aumentare del 40 % la percentuale di persone che potranno avere accesso a occhiali adeguati. Bente Mikkelsen, direttore dell’OMS per le malattie non trasmissibili, riabilitazione e disabilità. Dice: “ Il progetto SPECS 2030 è un passo importante alla lotta degli errori di rifrazione non corretti, noti come miopia o ipermetropia, che sono la principale causa di problemi alla vista sia nei bambini che negli adulti. E l’obiettivo mira a migliorare l’accesso ai servizi rifrattivi, a ridurre il costo dei servizi relativi agli errori di rifrazione, rafforzare la sorveglianza e la ricerca……perché oggi solo un terzo delle persone con problemi di vista dovuti a errori di rifrazione hanno accesso a un paio di occhiali che consentano loro di vedere bene”.

Riferimenti bibliografici

www.nationalgeografic.it, La miopia è in aumento tra i bambini, Daryl Austin, 15 gennaio 2025;

www.ilbolive.unipd.it. In Salute, Miopia sempre più diffusa e precoce: è miopidemia, Monica Panetto, 24 gennaio 2025;

www.quotidianosanita.it, Disabilità visive. L’OMS lancia nuove iniziative, 14 maggio 2024.

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