Baudelaire, l’antologia essenziale di Prete

di Adele Errico

Era il 1857 quando I fiori del male fu sottoposto a processo “per oltraggio alla pubblica morale e ai buoni costumi”. Baudelaire aveva 36 anni. Sei poesie della raccolta furono censurate ed espunte dal testo. Il volume venne messo nuovamente in circolazione privato di quelle sei poesie, al posto delle quali furono lasciate sei pagine bianche: il vuoto della vergogna, il marchio della censura, la cicatrice della pubblica disapprovazione. Ecco che un libro bandito, proibito, oltraggioso spalanca le vie della poesia moderna. I Fiori del male non smette mai di essere attuale, libro profetico che interpreta un tempo successivo a quello in cui è stato scritto da un autore che ha raccontato il cielo e l’inferno, la doppia fragranza dei Fleurs du mal: “la crudeltà e la dolcezza, la miseria del declino e l’ebbrezza del desiderio”. Questo biforcarsi si sprigiona con grande potenza dalla preziosa selezione antologica, recentemente edita da Crocetti, curata da Antonio Prete. Ed è da oltre vent’anni che Baudelaire rappresenta la grande passione (una delle grandi passioni) di Antonio Prete, professore, poeta, critico, narratore, traduttore, ha pubblicato saggi su Leopardi e Baudelaire; nato a Copertino, vive a Siena, dove ha insegnato in Università Letterature comparate e ha diretto il Dottorato di Comparatistica e traduzione letteraria. Ha studiato e rappresentato i sentimenti attraverso forme e figure della letteratura: “Trattato della lontananza” (Bollati, 2008), “Compassione” (Bollati, 2013), “Il cielo nascosto. Grammatica dell’interiorità” (Bollati, 2016), “Carte d’amore” (Bollati, 2022). Ha scritto libri di narrativa: “L’imperfezione della luna” (Feltrinelli, 2000), “Trenta gradi all’ombra” (Nottetempo, 2004), “L’ordine animale delle cose” (Nottetempo, 2008), “Un anno a Soyumba” (Manni, 2008), “Album di un’infanzia nel Salento” (Bollati, 2023). Per la poesia si ricordano “Menhir” (Donzelli, 2007), “Se la pietra fiorisce” (Donzelli, 2012), “Tutto è sempre ora” (Einaudi, 2019), “Convito delle stagioni” (Einaudi, 2024). Traduce non solo Baudelaire ma anche Valéry, Mallarmé, Rilke, Jabès, Celan, Machado, Bonnefoy.

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