di Antonio Mele ‘Melanton’

Quando muoiono le leggende finiscono i sogni. Quando finiscono i sogni, finisce ogni bellezza.
Poi, arriva il tempo in cui si sente il bisogno di andare via.
Dall’adolescenza in avanti, ogni età è buona per partire, viaggiare, trasferirsi, migrare.
Di solito, il momento arriva improvviso. Cresce prima nascostamente, in silenzio. Senza neanche avvertire presagi pur minimi di quel senso intricato che lievita rapido dentro: diventando di volta in volta, o anche tutto insieme, progetto, avventura, fuga, conquista. O desiderio, ambizione, sperimentazione, necessità, speranza…
Poi, magari, non si va neanche più via. Per resistenze, le più varie e indicibili. O per mutate condizioni e fortuiti impedimenti. Ma nulla sarà più come prima. Il viaggio è comunque iniziato.
Siamo, in definitiva, emigranti (reali o ideali) ad ogni età. Quello che già abbiamo, e conosciamo, e amiamo, non ci è più sufficiente. Avvertiamo forte il bisogno di andare oltre. Esplorare orizzonti diversi. Salvo poi a rientrare nel nostro caldo e sicuro luogo abituale, e qui fermarci come in un grembo materno. Amando finalmente il nostro luogo come il più bello possibile. Conoscendolo meglio. Forse scoprendolo a tutto tondo. O riscoprendolo nei suoi misteri e prodigi segreti.
Perfino Ulisse è ritornato a Itaca.
Così, per una volta, in segno d’amore, e col permesso dei Lettori, ho preparato questa puntata monografica di storie vere e leggendarie dedicate esclusivamente alla mia città, Galatina, dalla quale forse sono partito più volte senza davvero partire mai.