di Rocco Orlando

L’infezione di Herpes Zoster (H.Z.), (comunemente nota come “Fuoco di S. Antonio”, è la conseguenza della riattivazione del virus varicella zoster (VZV). La malattia è chiamata “Fuoco di S. Antonio” per via di un’antica associazione con l’eremita egiziano (250-356 circa), che resistette nel deserto agli insidiosi attacchi del demonio, riportando ustioni sul corpo. Il virus si contrae di solito durante l’infanzia e si manifesta con la varicella; poi la malattia esantematica si risolve, ma il virus tuttavia rimane silente. Chiunque abbia avuto la varicella può sviluppare un herpes zoster. La riattivazione del virus è più frequente nelle persone anziane o immunodepresse. La severità dell’herpes zoster e delle sue complicanze aumenta nelle persone oltre i 50 anni.
Il periodo di incubazione in media è di due settimane con valori estremi di 9-21 giorni. Può seguire un periodo prodromico caratterizzato da malessere, febbre, disturbi gastrointestinali, dolorabilità lungo i tronchi delle radici spinali e nelle zone cutanee corrispondenti.