Gli Anni d’Oro di Marco Guzzi

di Carmine Luigi Ferraro

Negli ultimi anni, almeno dal 2020, stiamo assistendo all’accelerazione di certi fenomeni socio-politici, prima difficilmente registrati. Parliamo di fenomeni, evidentemente negativi, che portano alla negazione/sottrazione di diritti, la diffusione di una ‘cultura’ della guerra come sinonimo, paradossalmente, della conservazione dei “diritti” e della “pace”. Ci troviamo davanti ad un’inversione evidente dal punto di vista linguistico ed anche culturale. In questo periodo storico assistiamo, cioè, ad un’accentuazione della caratteristica egoico bellica –come la definisce Marco Guzzi – propria dell’uomo e che ha sempre portato con sé non solo la distruzione di popoli, terre, culture…

Marco Guzzi, poeta, filosofo, conduttore radiofonico, nonché fondatore dei gruppi “Darsi Pace”, pubblica questo suo nuovo libro (Marco Guzzi Gli Anni d’Oro (2020-2026), Ed. Paoline, Milano 2024, pp. 184) con una copertina di colore dorato. Un colore accostabile sicuramente all’oro, ma anche alla sabbia, al deserto. In questo caso, la sabbia si riferisce alla crisi culturale generalizzata che sicuramente stiamo vivendo e che afferisce alla nostra identità, la nostra coscienza, la nostra libertà, la crisi del linguaggio comunicativo, che non riesce più a comunicare idee, parole, visioni del mondo che – specie in questo momento- sono solo negative. Sempre più spesso, ascoltiamo su tutti i media, un riferimento accondiscendente alla guerra, con la possibilità che si faccia globale ed anche nucleare, senza che le classi dirigenti si muovano in direzione opposta; anzi, esse spingono, consapevolmente e quindi in relazione di complicità, nella direzione della guerra.

Questa voce è stata pubblicata in Recensioni e segnalazioni e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *