Una mostra d’arte: Verso le avanguardie. Gli anni del Futurismo in Puglia 1909/1944 (Prima parte)

“Verso le avanguardie. Gli anni del Futurismo in Puglia 1909/1944”. La mostra a Bari e a Taranto.

Che rapporto c’è tra la Puglia e il futurismo? Qual è il contributo che ha dato questa regione al movimento d’avanguardia fondato da F.T. Marinetti nel 1909? A questi interrogativi si propone di rispondere la mostra, allestita nelle sale del Castello Svevo di Bari, “Verso le avanguardie. Gli anni del futurismo in Puglia 1909/1944”, che resterà aperta fino al 30 agosto 1998, prima di essere trasferita, dal 5 settembre, nel Castello Aragonese di Taranto.

Dalla mostra, che è stata curata da Giuseppe Appella, coadiuvato da un folto gruppo di studiosi (catalogo Adda, Bari 1998), emerge un dato sorprendente, che però era stato già messo in luce in una serie di studi recenti e in un’altra rassegna, “Futurismo e Meridione”, svoltasi a Napoli nel 1996: l’apporto di notevole rilievo dato dalla Puglia al movimento marinettiano.

Questa regione infatti, nonostante la posizione periferica, non è rimasta affatto estranea al futurismo, come a tutta prima si potrebbe pensare, ma anzi ha svolto un ruolo importante all’interno di esso, sia perché ha dato i natali a esponenti di primo piano dell’avanguardia, che hanno operato prevalentemente fuori dal territorio, sia per l’attività sviluppatasi a più riprese in loco, che ha visto la partecipazione di numerosi adepti e simpatizzanti.

Tra gli ‘emigrati’ spiccano i nomi del “barisien” Ricciotto Canudo, scrittore, musicologo e teorico del cinema, che viveva a Parigi; del pittore Emilio Notte, qui rappresentato però stranamente anche da dipinti appartenenti ad altre fasi della sua attività; dello scrittore e giornalista Mario Carli, assai vicino a Marinetti; dei poeti Luigi Fallacara, barese, e Raffaele Carrieri, tarantino.


Emilio Notte, Carrozzella, 1916, olio su cartone, cm 40×50.

Questo dato contribuisce, una volta di più, a sfatare un luogo comune, quello dell’arretratezza culturale, che avrebbe caratterizzato la regione nei primi decenni del secolo. Al contrario, i principali centri pugliesi, Bari e Lecce in primo luogo, erano perfettamente al corrente delle novità in campo artistico e letterario e conoscevano assai bene il futurismo fin dagli esordi.


Copertina del periodico “+- 2000”numero unico, 1932.

Il capoluogo salentino può vantare addirittura una sorta di primato nella ricezione di questo movimento rispetto a tutte le altre città del Sud e, per certi aspetti, anche rispetto a Napoli, a conferma della sua tradizionale vivacità in questo settore. Si pensi che già il 13 marzo 1909, vale a dire a meno di un mese di distanza dall’apparizione del manifesto di fondazione Le futurisme sul quotidiano parigino “Le Figaro”, sul settimanale “La Democrazia” viene pubblicato il Manifesto politico dei futuristi. E da questa data, giustamente, Appella fa partire la diffusione del movimento marinettiano nella regione.

Ma quello stesso anno aderisce al futurismo un giovane critico della provincia, Domenico (Mimì) Frassaniti, di Squinzano, il quale nel 1910 compone uno studio critico sul movimento, rimasto inedito, che è forse, in assoluto, il primo tentativo del genere in Italia. A Lecce ancora, negli anni immediatamente seguenti, operava uno dei primi, misconosciuti seguaci della pittura futurista e dell’avanguardia in campo nazionale, il pittore Antonio Serrano, presente nella mostra con alcune significative opere, ma del quale sarebbe auspicabile ormai una completa retrospettiva.

Ritratto fotografico del musicista Franco Casavola.

Così pure a Bari un prestigioso periodico, come “Humanitas”, che avrebbe meritato ben altro approfondimento sul catalogo, tra il 1913 e il 1916, attraverso alcuni corrispondenti come Nicola Pascazio, Fallacara e Francesco Meriano, faceva opera di divulgazione delle novità futuriste in vari campi e dibatteva ampiamente questi temi. Non a caso già nel 1922 vi fu la costituzione del primo gruppo futurista pugliese, del quale faceva parte, tra gli altri, uno dei nomi storici dell’avanguardia, il musicista e scrittore Franco Casavola.

Ma non è solo la precocità a caratterizzare questa vicenda in Puglia e nel Salento in particolare. Non può non colpire l’estensione temporale del fenomeno, che arriva, sia pure a intervalli, fino al 1943 (e le ultime tracce si trovano ancora una volta su un settimanale leccese, “Vedetta mediterranea”) e culmina nei primi anni Trenta, con la costituzione di gruppi e gruppetti sparsi un po’ dappertutto. È in questi anni che sorgono riviste specificamente futuriste, come “±2000” di Bari o parafuturiste come “Vecchio e Nuovo” di Lecce, diretta da Ernesto Alvino, su cui fa le sue prime prove il giovane, irrequieto Vittorio Bodini, capogruppo dei futuristi locali. E nel febbraio del 1933, nel capoluogo salentino si tiene la personale di aeropittura di Mino Delle Site, al quale, nella rassegna barese, è dedicato un doveroso ‘omaggio’, a due anni dalla scomparsa, con un’ampia scelta di opere.

Questi, in estrema sintesi, i momenti principali della vicenda futurista pugliese, tutti puntualmente documentati nella mostra non soltanto attraverso dipinti, disegni, bozzetti e qualche scultura, ma anche con giornali, riviste, libri, manifesti, volantini, lettere, manoscritti, spartiti, progetti, ecc. Si tratta di una mole davvero impressionante di materiali, che permettono di avere una visione esaustiva del fenomeno. È un peccato che, per vari motivi, non dipendenti dalla volontà del curatore, di alcune opere non si siano potuto avere gli originali e quindi si sia dovuto ricorrere un po’ troppo spesso a fotografie, a fotocopie o a ristampe anastatiche.

Anche il ponderoso catalogo contiene svariati contributi, riccamente illustrati, dedicati a quasi tutti gli esponenti e gli aspetti del futurismo pugliese, ma a dire il vero piuttosto disuguali tra di loro. Alcuni sono il frutto di ricerche di prima mano, ampiamente documentati; altri invece sono il risultato di frettolose rielaborazioni di lavori altrui, spesso nemmeno citati; altri ancora inutilmente prolissi e non sempre pertinenti all’argomento in questione.

[In “Quotidiano di Lecce”, 5-6 luglio 1998]

Sommario della Mostra “Verso le avanguardie. Gli anni del futurismo in Puglia 1909/1944”.
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