Una mostra d’arte: Verso le avanguardie. Gli anni del Futurismo in Puglia 1909/1944 (Prima parte)

di Antonio Lucio Giannone

In un mio recente intervento su questo sito (clicca qui), riguardante il pittore leccese del primo Novecento Antonio Serrano, ho accennato alla grande mostra attualmente in corso presso la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma (GNAM), dal titolo “Il Tempo del Futurismo”, curata da Gabriele Simongini, che celebra l’ottantesimo anniversario dalla scomparsa del fondatore del movimento, Filippo Tommaso Marinetti, avvenuta il 2 dicembre 1944. Il futurismo è stato a lungo emarginato dalla cultura italiana per pregiudizi di carattere ideologico, essendo stato accusato, dopo la fine del secondo conflitto mondiale, di connivenza col fascismo. In realtà, com’è noto, esso è nato nel 1909, ben prima quindi dell’avvento della dittatura, anche se sono innegabili i legami con quella. Dagli anni Settanta in poi, però, il movimento marinettiano è stato fortemente rivalutato ed è considerato ormai la prima avanguardia artistica del Novecento che ha costituito un modello per tutte le altre venute dopo. Da allora quindi è stato fatto oggetto di numerosi studi ed è stato al centro di importanti esposizioni, tra le quali ricordiamo soltanto la mostra di Venezia del 1986, “Futurismo e futurismi”, e quelle realizzate nel 2009 in occasione del centenario di fondazione. Ebbene, un’ampia rassegna, dal titolo “Verso le avanguardie. Gli anni del futurismo in Puglia 1909/1944”, curata da Giuseppe Appella, venne organizzata anche a Bari e Taranto nel 1998. Dati i miei studi sul movimento marinettiano, fui invitato direttamente da Appella a collaborare al catalogo con un intervento sul Futurismo nel Salento. Al tempo stesso, sempre su invito del curatore, affidai ad alcuni miei allievi l’approfondimento di singole figure coinvolte in questa vicenda. Tutti questi contributi figurano nel ponderoso catalogo riccamente illustrato, di quasi 500 pagine, pubblicato dall’editore Adda di Bari nel 1998. A questa mostra dedicai l’articolo apparso sul “Quotidiano di Lecce” il 5-6 luglio del 1998, che qui ripropongo.

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