Sulla notizia buona, come sul buon esempio, non si ha spazio per discutere più di tanto. Nella notizia buona i toni alti e beceri, le urla, le aggressioni verbali, il chiasso diffuso e volgare, non servono. E di capri espiatori, poi – veri, presunti o spudoratamente falsi – non se ne trovano punto.
La bella notizia che qui propongo parla, intanto, di giovani. Di ragazzi adolescenti del nostro tempo, che – vivendo intensamente il “loro” tempo, e nonostante le varie tentazioni e contraddizioni – dimostrano di essere ancora liberi, sapienti, fantasiosi, appassionati, entusiasti. Smentendo il luogo comune (ma succedeva già nei ‘nostri’ anni Sessanta come ai tempi delle più antiche civiltà) che vuole i giovani e giovanissimi in massima parte ignoranti, sbandati, illusi, disperati, violenti, senza ideali.
Mi oppongo fermamente. Pur riconoscendo i vari e molteplici disagi in cui vivono alcuni giovani d’oggi, ho da sempre il piacere di progettare e impegnarmi insieme a loro: da quando ero loro coetaneo fino ad oggi, che ne sono diventato idealmente il padre, se non il nonno. I giovani hanno bisogno di amicizia e amore. Che, per primi, donano a piene mani. Sanno condividere e ascoltare. Chiedendo solo di essere anche ascoltati. Perché hanno la loro precisa personalità e sensibilità. Le loro idee. E la voglia di futuro.
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Riservate agli studenti degli istituti superiori (con la partecipazione anche di alcuni Istituti italiani all’estero), nell’Aula magna del Convitto nazionale Vittorio Emanuele II di Roma, il 18 marzo scorso si è svolto l’atto conclusivo delle Olimpiadi di Lingua italiana, promosse dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in sinergia con l’Accademia della Crusca, e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Quasi raddoppiando il numero dei partecipanti nell’edizione del 2015, gli studenti iscritti quest’anno sono stati 43.244. «Nelle loro mani – ha rilevato il ministro Stefania Giannini – è il testimone del valore della lingua italiana come segno d’identità, competenza e partecipazione».
Le Olimpiadi d’Italiano tengono conto di varie doti essenziali, che i giovani studenti degli istituti superiori (suddivisi in due fasce d’età: junior e senior) hanno dovuto esprimere al meglio, e che vanno dalla capacità di scrittura e di sintesi alla facilità di comprensione del testo redatto alla basilare struttura del nostro idioma. La cerimonia di premiazione è avvenuta il 19 marzo alla Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma.
Il tema di quest’anno proponeva l’utilizzo dell’italiano proprio nel settore del giornalismo. Dopo varie e articolate selezioni, sono stati prescelti 84 finalisti (47 ragazze e 37 ragazzi) di tutte le Regioni italiane. Con 7 finalisti ciascuna, le due Regioni più rappresentate sono state l’Emilia-Romagna e la nostra Puglia.
Rimarchiamo doverosamente, e con legittimo orgoglio, la partecipazione del nostro Liceo “Pietro Colonna” di Galatina (con due semifinaliste: Tatiana Dell’Anna e Isabella Carrozzini), e del Liceo Scientifico-Linguistico “Aldo Vallone” (con tre semifinalisti: Isabella Rizzo, Maria Letizia Colazzo e Simone Congedo), congratulandoci con questi giovani ‘campioni’, e invitandoli – qualora lo volessero – a esercitarsi anche sul nostro Galatino. L’invito vale, naturalmente, anche per tutti gli altri studenti salentini, e in particolare per la quindicenne Aurora Legittimo di Casarano (studentessa della II B nel Liceo “Giulio Cesare Vanini”), vincitrice assoluta del secondo posto nella sezione ‘junior’.
Ma il successo, in questi casi, è sempre di tutti: di chi ha partecipato con gioia – studenti, insegnanti, genitori –, di chi ama lo studio, la cultura, la propria lingua, come di chi sa riconoscere il bello anche in un ‘semplice’ tema d’italiano o in una intervista o articolo di giornale ben scritti e ben proposti.
Infine, nonostante l’assedio di anglismi e tecnicismi, l’Italiano è vivo. E dunque: viva l’Italiano!
L’occasione è anche utile per ricordare che la nostra bella lingua – di Dante, di Leopardi o di Manzoni o di Eco – è stata approfondita e insegnata anche da eminenti studiosi salentini e galatinesi come Aldo Vallone, per citare alcuni fra i più grandi e amati, e Mario Marti, al quale, almeno una solenne targa commemorativa nel nostro Liceo Colonna, se non un busto, è più che doveroso dedicare.
Possiamo confidare che ciò avvenga presto o prestissimo? Auguri!
[“Il Galatino” a. XLIX n. 7 del 15 aprile 2016, p. 3.]