di Antonio Devicienti
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Scrittura è apertura e attenzione al mondo, scrittura è uno dei modi tramite i quali la mente (e il corpo) attraversano il mondo.
Così come lo è il disegno.
È nota l’importanza che John Berger attribuisce al disegno, conosciuta anche la sua passione nei confronti della motocicletta.
Nel libro Sulla motocicletta (Neri Pozza Editori, Vicenza 2019), formato da scritti provenienti da fonti diverse, letteralmente “inventato” e tradotto da Maria Nadotti, John Berger scrive dell’andare in motocicletta come di un atto somigliante al disegno. Di conseguenza l’apertura al mondo presente in questo libro avviene su tre piani perfettamente intersecantisi: la scrittura, il disegno e l’andare in motocicletta (ovviamente questi ultimi due s’esplicano qui in scrittura e la scrittura rimanda a loro).
Esiste, come in ogni opera di Berger, un’istanza libertaria molto forte: la motocicletta non rappresenta, ma è l’accadere della libertà e non in modo sbrigliato o indisciplinato, bensì spinoziano:
«Vieni a fare un giro, Bento?