L’8 settembre dello stesso anno venne catturato e fatto prigioniero dai Tedeschi sul fronte greco e portato nel lager Stammlager XXA a Torun (Thorn), chiamato anche con il numero 357, in Polonia, già occupata dai Tedeschi. Il campo si connotava con il numero 1079 e il numero di matricola del prigioniero era 46865. Venne liberato dagli alleati. Il 4 ottobre 1945 era a Bolzano presso il Centro Alloggi della Croce Rossa Italiana, Ufficio Prigionieri e Ricerche. Il 26 ottobre, giunto al distretto militare di Lecce, gli viene accordata una licenzia di rimpatrio di 60 giorni, fino al 25 dicembre 1945. Il 17 luglio 1946 fu messo in congedo illimitato con appartenenza al corpo Fanteria (dal Foglio matricolare).
Rocco (foto) nel 1956 si sposò con Manco Francesca (classe 1927) da cui ebbe tre figli: Cosimina, Antonio e Rosaria . Morì il 31.10.1988.
Il 12 giugno 1944 spedì una lettera piena di speranze alla madre Cosima: “Taurisano, via Vittorio Emanuele III, Provincia Lecce, Sud Italia (Foto della missiva con l’indirizzo del destinatario Schiavano Cosima e del mittente). Miei cari genitori con piacere vi scrivo questa mia tanto desiderata lettera, vi assicuro che io mi trovo in ottimo stato di salute e quello che io spero di sentire di voi tutti in famiglia. Come pure miei cari genitori domani è San Antonio e come sapete è un santo molto miracoloso e speriamo che la giornata di domani ci fa un miracolo a tutti per far cessare queste ostilità e di farci ritornare sani e salvi nelle nostre famiglie che ci aspettano con tanta gioia. Ma lasciamo tutto questo perché non possiamo sfogarci come vogliamo ma, se il Signore vole di farci ritornare, allora possiamo raccontare tutto per tutto quello che noi facciamo in questi tempi lontani da voi, non possiamo parlare niente, che (perché) se si poteva parlare tutto, allora il nostro cuore si sfogava come voleva, basta fin qui per cui vi saluto e vi bacio con affetto tutta la famiglia e sorella e marito. Vostro figlio Rocco Baci.
Essendo Rocco analfabeta, la lettera fu scritta da un altro internato di Taurisano, Solidoro Giuseppe, che in quel periodo, insieme al cugino Solidoro Rocco, era internato con Rocco Primoceri. Che la lettera fosse stata scritta scritta da Solidoro Giuseppe me lo ha riferito tempo fa un suo parente (Solidoro Cosimo) in quanto tra i due cugini era il più istruito.
ll nipote Rocco, classe 1997, figlio di Antonio (classe 1959) e in servizio all’Arma dei Carabinieri, ora racconta che al momento dell’arrivo a casa del figlio, la bisnonna (quindi Cosima) non si fece trovare perché, prima di vedere il figlio, doveva esaudire il voto fatto a Maria SS. della Strada, cioè, che se il figlio fosse tornato a casa vivo, lei prima di vederlo sarebbe andata in ginocchio dalla sua casa alla chiesa della Madonna della Strada, distante circa un chilometro.
Io lo ricordo, abitava da sposato vicino a casa (mia, in via G. Verdi; la moglie era prima cugina di mia madre e mi raccontava che in prigionia aveva perso tutti i denti. Il suo volto era sempre triste, guardingo e i suoi occhi esprimevano paura, paura per quello che aveva visto e vissuto nel lager.
Il 26 ottobre 1963 gli è stata concessa la medaglia per internamento in Germania (foto).
Concessione medaglia N. 117543 d’ordine del registro delle concessioni
ESERCITO ITALIANO
Il Comandante Militare Territoriale della Regione Meridionale,
visto il Decreto 14 dicembre 1942, n.1729
vista la legge 4 Maggio 1951 n.571.
Determina
E’ concessa al fante Primoceri Rocco, nato a Taurisano il 24.11.1923 D.M. Lecce
La Croce al Merito di Guerra per internamento in Germania
1^ concessione Napoli addi 26 ottobre 1963
Il comandante Ugo Centofanti
Il timbro è: COMANDO MILITARE TERRITORIALE DI NAPOLI
Il 12 gennaio 2024, su richiesta del nipote Rocco, il Presidente della Repubblica con proprio decreto ha conferito al Sig. Rocco Primoceri la medaglia d’onore per essere stato deportato e internato nei lager nazisti nell’ultimo conflitto mondiale. La cerimonia di consegna ha avuto luogo il 30 gennaio 2024 in Prefettura a Lecce, nel salone degli Specchi. A ritirare la medaglia il nipote Primoceri Rocco (Foto della medaglia).
E sempre nel 2024 il Ministero della Difesa ha concesso il diploma d’onore “di combattente per la libertà d’Italia 1943-1945”, ai sensi della legge 16 marzo 1983 n.75 al soldato Primoceri Rocco, nato il 24.11.1923, quale internato militare non collaborazionista (foto).
Il 27 luglio 1929 a Ginevra fu firmata La “Convenzione relativa ai trattamenti dei prigionieri di guerra” e l’articolo 36 disponeva “che ciascuno dei paesi belligeranti fissava periodicamente il numero di lettere e cartoline che dovevano essere inviate per posta; era vietato ritardare la spedizione/consegna o trattenere la corrispondenza per motivi disciplinari. All’arrivo al campo e anche in caso di malattia, il prigioniero di guerra, entro una settimana dal suo arrivo nel campo doveva inviare una cartolina alla famiglia, informandola della sua cattura e del suo stato di salute”.
L’art. 37 disponeva che i prigionieri di guerra erano autorizzati a ricevere pacchi postali contenenti prodotti alimentari e altri oggetti destinati al consumo o all’abbigliamento. I pacchi dovevano essere consegnati ai destinatari rilasciando anche una ricevuta. I pacchi dovevano essere confezionati secondo norme ben precise.
L’Art. 38 stabiliva che le lettere e i pacchi spediti ai prigionieri di guerra erano esenti da tutte le spese postali sia nei paesi d’origine che in quelli di destinazione e in quelli di transito.
Le nazioni avevano sottoscritto questa Convenzione consapevoli dell’importanza della corrispondenza anche per il morale delle truppe al fronte o in prigionia.
La convenzione del 27 luglio 1929 entrò in vigore il 19 giugno 1931 e fu poi abrogata dalla nuova convenzione del 1949.
Ma tutto quello che gli articoli stabilivano o disponevano era poi quello che accadeva nella realtà nei lager di prigionia in Germania? Si consiglia di leggere il testo di Lino Monchieri Diario della prigionia 1943-1945, a cura di Daria Gaburi e Livia Cadei, Editore Scholé, 2023.
Primoceri Giovanni Antonio (e non Primiceri come riportato dal Tenente Generale Di Giorgio in un documento), padre del pluridecorato Rocco, è nato a Taurisano il 19 novembre 1887 e morto l’1 ottobre 1959. Aveva combattuto nella Grande Guerra per cui il 16 marzo 1919 gli è stata conferita la croce al merito di guerra (foto); numero d’ordine del Registro delle Concessioni 12319: “Regio Esercito Italiano. Il Comandante del XXVII Corpo d’Armata, visto il R. Decreto 19 gennaio 1918 n.205 (con il quale veniva istituita la croce al merito di guerra, pubblicato poi sulla Gazzetta Ufficiale del 27 marzo 1918 n. 73) determina: E’ concesso al soldato Primiceri Giovanni (15320 matricola) di Marino, nato a Taurisano, dell’arma di fanteria, del 135 Fant. la Croce al Merito di Guerra. Zona di guerra addi 16 marzo 1919.
Firmato S.C.R. (Servizio Croce Rossa).
Il colonnello capo di Stato Maggiore (che in quel periodo era il conte, ndr) Giuseppe Frascara”.