Trasmissioni radio 19. Robert Irwin a Villa Panza (Varese)

di Antonio Devicienti

Amo molto scrivere degli spazi, per me sempre meraviglianti, di Villa Menafoglio Litta Panza a Biumo Superiore di Varese e, qui in particolare, scriverò di Robert Irwin.

Sono figlio della luce salentina che, meridiana e riflessa da due mari, s’incide nella memoria e nella mente in maniera indelebile – ritrovo spesso nell’altra luce, quella prealpina di Varese e della sua provincia, echi e risonanze che in particolare i molti artisti operanti a Villa Panza hanno saputo e sanno interpretare.

Nella cosiddetta “arte ambientale” e nelle opere definite “site specific” la mente e il corpo (che si ritrovano letteralmente immersi dentro l’installazione artistica) sono chiamati a una pausa di riflessione e a salutari momenti di meditazione; rammento che pausa deriva dal verbo greco παύειν che significa cessare e dunque, cessando per qualche tempo da corse frenetiche e da incombenze pratiche, si può entrare in stanze-spazio entro cui recuperare familiarità con il ritmo della luce mentre essa varia nel corso del giorno e con i consequenziali mutamenti della percezione.

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