Lecce 9 VI ‘09
Carissimo Gianluca,
(mi permetterai di darti del tu),
Questa volta le poste di Galatina, fortunatamente, mi hanno smentito; non solo la mia lettera ti è giunta subito, ma anche la tua, con incredibile rapidità. E così sono stato in dubbio se risponderti ancora subito senza aver letto la tua Infanzia salentina, della quale ti ringrazio (avrei dovuto farti aspettare un po’, perché sto esaminando, ahimè, un manoscritto di poesie), oppure aspettare più di qualche giorno; e ho preferito, come vedi, la prima soluzione. La tua cara, bella, graditissima lettera, infatti, richiede con urgenza una replica, almeno intenzionalmente, di ringraziamento e di intima soddisfazione. Cosa vuoi, caro Gianluca! Alla mia età e nelle mie condizioni, fa immenso piacere sentirsi letto e compreso con tanta simpatia e interpretato con sì ammirevole e schietta compartecipazione! Ti ringrazio di cuore. Perciò è inutile che io qui aggiunga il desiderio di rivederti dopo tanti anni (ma l’incontro a Soleto proprio non me lo me lo ricordavo più), e di conversare con te. Quando ti capita di venire a Lecce metti da parte uno spazietto di tempo per me; ma avvertimi prima con una telefonata.
Godo di sapere tuo padre ancora in vita; ma non altrettanto di saperlo sensibilmente degradato in salute. Intanto, salutalo per me e digli che io lo ricordo sempre con affetto e stima (sono passati esattamente, se non erro, settanta anni!). Qualcuno mi aveva detto che non era più in vita; e forse s’è trattato di omonimia.
Ti saluto, caro Gianluca! E a presto!
Mario Marti