Due sogni

di Gianluca Virgilio

Il primo giorno di scuola

Mi avevano mandato a insegnare nella succursale del liceo. Al mio arrivo, mi accoglie il bidello, un tipo alto e magro, mai visto prima, e mi guida fin dentro l’aula, dove avrei dovuto insegnare. Abbiamo disceso pochi gradini, lui avanti e io indietro, ritrovandoci in un seminterrato, illuminato dalla luce di un neon, senza la quale sarebbe stato buio pesto. C’era un gruppo di studenti, una ventina, nel centro della stanza, l’uno accanto all’altro, come un gregge. Sembrava che non badassero minimamente al nuovo insegnante, mentre parlavano con una certa disinvoltura, senza muoversi dal loro banco, tra loro e con il bidello, ma io non capivo precisamente cosa si dicessero. Ho pensato che parlassero di me. Ho cercato di richiamare la loro attenzione, distraendoli dal bidello, che non mostrava di voler abbandonare l’aula. Niente. Mi guardavano con un’aria di sufficienza dipinta nei volti pallidi e inespressivi, come per dire: <<Chi è questo qui?>>, ma senza dimostrare alcun interesse, con un sorriso di circostanza e anche un po’ ironico. Per stupirli, ho chiesto se sapessero indicarmi il nome del luogo in cui eravamo, in cui si trovava la succursale, dal momento che io avevo sempre insegnato nella sede centrale ed era la prima volta che mi recavo in quel posto. Nessuno che si degnasse di darmi una risposta. Era evidente che si erano messi d’accordo per snobbarmi, per farmi sentire, sin dal primo giorno, una nullità. Ho pensato, dunque, che il bidello fosse rimasto lì per darmi man forte, questa poteva essere la sola ragione per cui non se ne era andato via subito. Se le cose stavano così, poteva rispondere lui alla domanda. Ma il bidello taceva e accennava di non sapere dove ci trovassimo; come, dunque, come poteva essermi utile? Pensavo di stupire i miei nuovi allievi con quella domanda, ma l’unico che si fosse davvero stupito ero io.

Questa voce è stata pubblicata in I mille e un racconto, Vita nuova e altri racconti di Gianluca Virgilio e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *