Lecce 4 VI ‘09
Caro Gianluca Virgilio,
Ho letto, e poi anche più attentamente riletto (ho finito poco fa) il Suo intervento sul mio ultimo libro (“Su Dante ecc.”), apparso sulla terza pagina del “Galatino” (del 29 maggio) giuntomi questa mattina. Innanzi tutto desidero ringraziarLa veramente di cuore per la Sua evidente attenzione non solo al mio libro, ma a tutta la mia carriera di studioso; e anche complimentarmi con Lei per quello che ha scritto e per come lo ha scritto. Sono rimasto davvero ammirato, e anche un po’ meravigliato della Sua analisi così misurata ed acuta, come di chi effettivamente mi abbia tenuto d’occhio per lungo e assiduo tempo. La ringrazio davvero.
Se non erro, Lei dovrebbe essere figliolo (e degnissimo figliolo, vedo, per l’amore alle lettere italiane; anche la Sua nota su Giancarlo Vallone e il suo papà, m’è sembrata assai buona; e anche il resto che di Lei ho potuto leggere sul “Galatino”); figliolo, dunque, di Giuseppe, mio assai bravo alunno di III Liceo, al “Colonna” di Galatina tanti anni fa (1938-9). Da molto tempo non ne ho più notizia; nonostante spesso ne abbia chiesto agli amici galatinesi; perché, prima, ogni tanto per un motivo o per un altro si faceva vivo. Vedo però, nell’occasione, che il suo nome compare subito dopo il Suo nell’elenco telefonico, sulla stessa via. Sarei lieto di avere qualche notizia, specialmente se buona; anche telefonicamente, se Le è più comodo (il mio numero è 0832/343102).
E allora, grazie di tutto, caro Gianluca; e infinito auguri d’ogni bene, ricambiando i graditissimi suoi a me e a mia moglie, con i quali conclude il Suo scritto. Con i più cari saluti
Mario Marti
Chi sa se e quando Le arriverà questa lettera! Le poste di Galatina funzionano malissimo; più volte ne ho fatto esperienza. Speriamo bene.
