Michele Saponaro. Lo scrittore ritrovato. Intervista a Antonio Lucio Giannone

a cura di Gianluca Virgilio

Nella splendida cornice del Palazzo del Rettorato (Sala Conferenze) a Lecce e del palazzo Ducale di San Cesario, il 25 e il 26 marzo si è svolto un Convegno internazionale di studi sullo scrittore Michele Saponaro (San Cesario, 1885 – Milano, 1959). Il Convegno è stato possibile grazie a un finanziamento del CUIS (Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino), che ha approvato il progetto di recupero e valorizzazione dell’opera di Michele Saponaro, proposto dal Comune di San Cesario di Lecce (soggetto proponente), in collaborazione con l’Università del Salento (soggetto attuatore), e in particolare con la cattedra di Letteratura italiana contemporanea della Facoltà di Lettere e Filosofia e col Dipartimento di Filologia, Linguistica e Letteratura. Col prof. Antonio Lucio Giannone, vero artefice del Convegno, facciamo il punto degli studi su Saponaro.

Professor Giannone, può spiegare come mai ha organizzato, a poco più di cinquant’anni dalla morte, un Convegno internazionale su Michele Saponaro, un nome che al “grande pubblico” contemporaneo dice ben poco?

L’occasione è stata rappresentata dal cinquantesimo anniversario della scomparsa dello scrittore, che nacque a San Cesario di Lecce il 2 gennaio 1885 e morì a Milano il 28 ottobre 1959. Si intendeva perciò celebrare questa ricorrenza con un Convegno di studi che riesaminasse in maniera critica e problematica l’opera di Saponaro che tra gli anni Venti e i Cinquanta del secolo scorso è stato uno dei narratori più letti e conosciuti in Italia, ma dopo la sua morte è stato  completamente dimenticato. Ovviamente questa manifestazione non aveva un intento localistico, ma aveva lo scopo di immettere nuovamente in circolazione il nome dello scrittore a livello nazionale.

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