Si assiste, nel suo ultimo libro, a uno sdoppiamento geografico, un’asse Italia-America, il Midwest Americano e una sorta di Midwest Italiano. Perché la scelta dell’America? Che fascino esercita su di lei?
Io ho vissuto i giorni della Liberazione a Bologna. Sono stati gli Americani a liberarci dalla lunga notte fascista e dall’occupazione tedesca. Da quel momento ci è arrivata la loro musica, il jazz che è diventata la musica della mia vita, l’ho suonato per anni e tutt’ora quando lavoro c’è sempre una musica jazz che mi accompagna. La prima volta che sono andato in America, non era l’America che mi aspettavo. E poi ho girato il film su Bix Beiderbecke e ho scoperto il Midwest che è veramente l’America. Ed è stata una scoperta meravigliosa.
Il giovane protagonista dell’”Orto Americano” sente le voci dei morti. C’è una poesia di Raffaello Baldini, poeta della sua terra, che fa così: “Quel che sanno i morti, e non dicono niente,/ sanno tutto,/ anche quando sei in casa, da solo, la notte,/ porte, finestre chiuse, loro son lì,/ che sei andato a letto, è tardi, hai spento la luce,/ sei sveglio, al buio, ti vengono quei pensieri,/ che non si possono dire, loro sono sempre lì,/ ti leggono dentro,/ ma sono buoni, fanno finta di non esserci”.
È come se l’avessi scritta io. Parlare con i morti è quello che faccio io. Fa parte del mondo della mia rassicurazione. Quando vado a letto, prima di spegnere la luce, con l’incertezza dell’uomo anziano e l’angoscia del mio mestiere, il fatto che io legga da un file sul mio computer 250 nomi di persone che non ci sono più (quando ho iniziato a tenere quell’elenco erano solo 20), è la mia pace. Sono tutte quelle persone che ho conosciuto, anche per poco, anche non bene, alle quali devo qualcosa. Io dicendo – evocando – quei nomi vengo pervaso da una sorta di pacificazione, è come se loro mi proteggessero. E la mia stanza è tutta dedicata ai defunti, ho una parete piena di figurine, di foto, di immagini che ho chiamato “La via degli Angeli”, perché mio padre si chiamava Angelo e mia madre era nata in Via degli Angeli.
[“Nuovo Quotidiano di Puglia”, 29 novembre 2024]