di Guglielmo Forges Davanzati
L’economia meridionale è caratterizzata da una struttura produttiva composta da imprese di piccole e medie dimensioni che operano in settori con basso valore aggiunto e con bassa propensione alle esportazioni. Ne costituiscono esempi la ristorazione, il turismo balneare, il settore delle costruzioni (quest’ultimo trainato dagli incentivi del Superbonus 110%) che, infatti, negli ultimi anni, sono i comparti che hanno espresso la maggiore domanda di lavoro nelle aree più povere del Paese. Come mostrato da una ricerca dell’Università della Campania (F. Isco, N. Moscariello e P., Fiera, I processi di crescita dimensionale delle aziende nel Mezzogiorno Strategie e performance delle medie imprese industriali, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Napoli, 2018), l’impresa di grandi dimensioni, nel Mezzogiorno, è oggi esclusivamente l’eredità degli anni dell’intervento straordinario (1950-1993) e, a seguito delle privatizzazioni – avviate, in Italia, a partire dai primi anni Novanta e reiterate dai Governi degli ultimi decenni, incluso il governo Meloni – è prevalentemente di proprietà estera.