Citazioni 25. La kafkianità

“… la kafkianità non è una nozione sociologica o politologica. Si è cercato di leggere i romanzi di Kafka come una critica della società industriale, dello sfruttamento, dell’alienazione, della morale borghese: del capitalismo, insomma. Ma nell’universo di Kafka non si trova quasi nulla di quello che costituisce il capitalismo: né il denaro e il suo potere, né il commercio, né la proprietà privata e i proprietari, né la lotta di classe.

E neppure corrisponde, la kafkianità, alla definizione del totalitarismo. Nei romanzi di Kafka non ci sono né il partito, né l’ideologia e il suo linguaggio, né la politica, né la polizia, né l’esercito.

Sembra dunque che la kafkianità rappresenti piuttosto una possibilità elementare dell’uomo e del suo mondo, possibilità storicamente non determinata, che accompagna quasi eternamente l’uomo.

(…)

Ci sono, nella storia moderna, delle tendenze che producono kafkianità sul vasto piano sociale: la progressiva concentrazione del potere che tende a divinizzare se stesso; la burocratizzazione dell’attività sociale che trasforma tutte le istituzioni in labirinti interminabili, la conseguente spersonalizzazione dell’individuo.

Gli stati totalitari, in quanto concentrazione estrema di queste tendenze, hanno messo in evidenza gli stretti rapporti che esistono tra i romanzi di Kafka e la vita reale. Ma se in Occidente non si è capaci di vedere questa relazione non è solo perché la società detta democratica è meno kafkiana di quella della Praga odierna. E’ anche, mi sembra perché qui si perde, fatalmente, il senso della realtà. Anche la società democratica, infatti, conosce il processo che spersonalizza e burocratizza; il pianeta intero è diventato il palcoscenico di questo processo. I romanzi di Kafka ne sono un’iperbole onirica e immaginaria; lo Stato totalitario ne è un’iperbole prosaica e materiale.”

Milan Kundera, In qualche posto là dietro, in L’arte del romanzo. Saggio, Adelphi, Milano 2023, pp. 113-114. Il volume, in lingua francese, è apparso per la prima volta nel 1986.

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