Dopo Napoli, la Motonave Patrizia ha toccato il porto di Palermo, per poi passare da Livorno, per terminare il suo viaggio a Genova, il 30 e il 31 ottobre.
L’oceano copre il 71% del pianeta, ma non è una superficie: è un volume. E, come tale, rappresenta più del 90% dello spazio abitato dalla vita. La vita sul pianeta è possibile per i processi ecosistemici che hanno luogo nell’oceano globale. Uno spazio di cui sappiamo pochissimo. Quante specie ci sono sulla terra? Ne abbiamo descritti due milioni, ma si stima che siano circa dieci milioni, e con esse condividiamo lo spazio che abitiamo. Non siamo soli, ma non sappiamo chi ci tiene compagnia e permette la nostra sopravvivenza. L’esplorazione della biodiversità, soprattutto quella marina, è una sfida improrogabile, ma non le dedichiamo attenzioni ed energie sufficienti. Sappiamo tutto sulla superficie della luna, ma non sappiamo gran che sui fondali oceanici, per non parlare della massa d’acqua che li sovrasta.
Perché queste sfide siano raccolte è necessaria la consapevolezza della loro esistenza, ad iniziare dalla scuola, per poi continuare nelle strategie di comunicazione scientifica. Se non conoscete copepodi e diatomee non siete mai stati esposti a queste conoscenze che, comunque, sono solo la punta dell’iceberg di quello che dovremmo sapere e che non sappiamo di non sapere. La scienza identifica l’ignoranza, e poi tenta di diminuirla con la ricerca. Ma se non sappiamo di essere ignoranti non diminuiremo mai la nostra ignoranza. La Fondazione Marevivo, con la generosità della Navigazione Libera del Golfo, che ha messo a disposizione la Motonave Patrizia, e quella della MSC Foundation e della Fondazione Dohrn, che hanno messo a disposizione risorse, personale e conoscenze, vuole innescare un processo di formazione che non si può esaurire con la generosità e il volontariato, ma che si deve fondare su investimenti strategici per avere una cittadinanza consapevole dell’importanza del mare. I ragazzi e le ragazze che hanno pescato il plancton e hanno visto copepodi e diatomee, che hanno sperimentato l’effetto dell’acidificazione sugli scheletri calcarei degli animali marini, che hanno sentito il canto delle balene e hanno ripercorso la mostra Only One che sta facendo il giro del mondo e del Mediterraneo sulle Navi Vespucci e Palinuro della Marina Militare, hanno toccato con mano le sfide della conoscenza e della sostenibilità. Rosalba Giugni, presidente di Marevivo, Daniela Picco, direttore generale di MSC Foundation, e molti altri hanno parlato agli studenti denunciando l’assenza del mare nella scuola. Un ragazzo, contagiato dal loro entusiasmo, ha risposto: il mare è assente dalla scuola… ma ancora per poco!
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