Noterellando… Costume e malcostume 25. Il bambino senza capelli (quasi una favola di Natale)

di Antonio Mele / Melanton

Prima che questa rubrica si conceda (con la comprensione dei Lettori) una necessaria e giusta pausa per le festività di fine anno, augurando che possa riprendere il suo consueto cammino nel prossimo 2016, mi piace proporre un piccolo fatto di cronaca della provincia italiana, che proprio piccolo non è, tanto da potersi comparare a una bella favola moderna.

In perfetta armonia con quell’atmosfera natalizia che tutti ci richiama ai buoni propositi, alla comprensione e alla condivisione degli affetti, come alla solidarietà e alla vera amicizia, l’episodio di cui trattasi (realmente accaduto) è infatti di grande significanza etica e di esemplare valore sentimentale.

Lo riporto qui dalle pagine dell’Avvenire, il celebre e autorevole quotidiano cattolico, che ho avuto la ventura di leggere qualche domenica fa, in Piazza San Pietro, durante il consueto incontro della ‘piazza’ gremita di fedeli con Papa Francesco per l’Angelus. Un appuntamento – da quando al soglio pontificio è salito il cardinal Bergoglio –, che è sempre foriero d’inestimabili donazioni e scambi spirituali, razionali, emozionali.

Nel corsivo Dulcis in fundo, che è appunto in fondo al giornale, nell’ultima pagina, a firma di Cinzia Arena, mi hanno subito incuriosito le prime tre righe del titolo: “Bimbo perde i capelli…”. Una circostanza evidentemente inconsueta. E notizia che va subito approfondita.

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