di Paolo Vincenti
La Romagna è di nuovo nel pantano. A distanza di poco più di un anno dalla prima alluvione, il maltempo delle ultime settimane ha provocato, ed è la terza volta, ingenti danni nelle zone martoriate del Ravennate. La gente è fuori di casa e spala il fango lasciato dall’esondazione del fiume Lamone. Bagnacavallo e poi la frazione Traversara sono ormai ghost town, i cittadini evacuati e i campi allagati. Il governo ha nominato commissario straordinario per la ricostruzione la Presidente ad interim dell’Emilia Romagna, Irene Priolo. Ora, la ricostruzione è una cosa seria e bisognerà vigilare attentamente perché i fondi destinati all’emergenza non vadano sprecati o, peggio, non ci si lucri sopra. È un rischio, quest’ultimo, da non sottovalutare, in un paese come il nostro da sempre esposto alla pubblica corruzione. Né si può fare come accadde nelle Filippine dove, sotto il presidente Duterte, senza nemmeno un processo, i sospettati di corruzione venivano messi su un elicottero e precipitati giù dalle mani dello stesso Premier. Questo pensavo quando l’altro giorno sono andato a trovare mio figlio minore a Forlì per rifornirlo di quelle provviste per cui ogni genitore che abbia figli fuori all’Università sa cosa intendo. La mia macchina era così carica che se davvero avessi trovato il maltempo sarebbe affondata colando a picco nell’alluvione ed io, magari riemergendo fortuitamente dalla guazza, da provetto nuotatore qual sono, avrei imprecato contro il ricambio di abiti invernali, le lattine di olio d’oliva e i “boccacci” di lenticchie, melanzane e ceci che avevano zavorrato l’automobile. Per fortuna così non è andata e abbiamo potuto trascorrere una lieta giornata con mio figlio, studente di Ingegneria (Forlì è sede distaccata dell’Università di Bologna), nella florida Romagna dove il popolo è gentile ed ospitale e di fronte alle calamità naturali si ricompone e, anziché lagnarsi contro il governo o la malasorte, si rimbocca le maniche e rindossa i gambali, dimostrando forza d’animo e dignità che sono esempio per tutta Italia.