di Antonio Devicienti
A Zimmer
Sono molteplici
le andanze della vita:
sentieri e profili ultimi di montagna.
Quanto qui siamo può colmarlo laggiù il divino
per armonie e incessante ricompensa e pace.
An Zimmern
Die Linien des
Lebens sind verschieden
wie Wege sind, und wie der Berge Gränzen.
Was wir hier sind, kann dort ein Gott ergänzen
mit Harmonien und ewigem Lohn und Frieden.
Pensieri traducendo Hölderlin
Credo che ognuno di noi abbia dei vocaboli particolarmente amati
o cui attribuisce un particolare valore; mutuandola dal castigliano mi piace
molto la parola andanza / andanze che, dall’originario significato di
“avventura, peripezia”, amo usare in italiano con la connotazione di
“peregrinazione, viaggio, itinerario” sia reale che immaginario – ben
consapevole di forzare la lettera del testo originale, ho allora scelto di
tradurre le Linien hölderliniane («le linee della vita») con le andanze che
sono sentieri e frontiere delle montagne, ma anche itinerari dell’esistenza e
proiezioni della mente e dell’immaginazione verso territori altrettanto
concreti e significanti quanto l’hic et nunc quotidiano, perché il vivere si
nutre anche di distanze e di aspettazione, si completa con gli spazi del
fantasticare e del guardare.
Hölderlin nella torre di Tubinga dedica una quartina al falegname Zimmer che,
con la propria famiglia, si prende cura del poeta il quale, nient’affatto
alienato, finalmente vede con chiarezza limiti e possibilità del vivere.