Taccuino di traduzioni 2. Friedrich Hölderlin, A Zimmer

di Antonio Devicienti


Friedrich Hölderlin nella torre in uno schizzo di Hans-Jürgen Gerung.

A Zimmer

Sono molteplici le andanze della vita:
sentieri e profili ultimi di montagna.
Quanto qui siamo può colmarlo laggiù il divino
per armonie e incessante ricompensa e pace.


An Zimmern

Die Linien des Lebens sind verschieden
wie Wege sind, und wie der Berge Gränzen.
Was wir hier sind, kann dort ein Gott ergänzen
mit Harmonien und ewigem Lohn und Frieden.

Pensieri traducendo Hölderlin

Credo che ognuno di noi abbia dei vocaboli particolarmente amati o cui attribuisce un particolare valore; mutuandola dal castigliano mi piace molto la parola andanza / andanze che, dall’originario significato di “avventura, peripezia”, amo usare in italiano con la connotazione di “peregrinazione, viaggio, itinerario” sia reale che immaginario – ben consapevole di forzare la lettera del testo originale, ho allora scelto di tradurre le Linien hölderliniane («le linee della vita») con le andanze che sono sentieri e frontiere delle montagne, ma anche itinerari dell’esistenza e proiezioni della mente e dell’immaginazione verso territori altrettanto concreti e significanti quanto l’hic et nunc quotidiano, perché il vivere si nutre anche di distanze e di aspettazione, si completa con gli spazi del fantasticare e del guardare.
Hölderlin nella torre di Tubinga dedica una quartina al falegname Zimmer che, con la propria famiglia, si prende cura del poeta il quale, nient’affatto alienato, finalmente vede con chiarezza limiti e possibilità del vivere.

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