Sugli scogli 22. Ferragosto in città

di Nello De Pascalis

     Ambedue amano il mare, con la differenza che lei ne avverte il richiamo in ogni stagione dell’anno e lui no. Il mare rappresenta il ‘suo tutto’ da settembre-ottobre sino alla fine dell’inverno. Pratica la pesca con maestria e forse è questo il motivo di cotanta attrazione, o forse no. Sa che il mare lo rasserena, lo rigenera, lo rapisce e lo ispira: il suo mondo è lì, dove il tempo sembra scorrere lento. D’estate no, manco a parlarne: troppa gente, troppo caldo, e quei rumori… il suo respiro diventerebbe nevrotico.

     “Estate è sinonimo di sole, di colori, di gente e di lunghe nuotate; come non amare tutto questo? E che dire del mare in autunno, del suo profumo assolutamente schietto, dei tramonti che tolgono il respiro? Sei un disadattato”, ripete lei, come una litania. Lui non rilancia e per evitare che la discussione si accenda proprio oggi, vigilia di Ferragosto, toglie l’auto dal viale e sale verso il centro. Hanno pranzato da soli, come ieri e ieri l’altro.

Questa voce è stata pubblicata in I mille e un racconto e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *