di Nello De Pascalis
Ambedue amano il mare, con la differenza che lei ne avverte il richiamo in ogni stagione dell’anno e lui no. Il mare rappresenta il ‘suo tutto’ da settembre-ottobre sino alla fine dell’inverno. Pratica la pesca con maestria e forse è questo il motivo di cotanta attrazione, o forse no. Sa che il mare lo rasserena, lo rigenera, lo rapisce e lo ispira: il suo mondo è lì, dove il tempo sembra scorrere lento. D’estate no, manco a parlarne: troppa gente, troppo caldo, e quei rumori… il suo respiro diventerebbe nevrotico.
“Estate è sinonimo di sole, di colori, di gente e di lunghe nuotate; come non amare tutto questo? E che dire del mare in autunno, del suo profumo assolutamente schietto, dei tramonti che tolgono il respiro? Sei un disadattato”, ripete lei, come una litania. Lui non rilancia e per evitare che la discussione si accenda proprio oggi, vigilia di Ferragosto, toglie l’auto dal viale e sale verso il centro. Hanno pranzato da soli, come ieri e ieri l’altro.