Taccuino di traduzioni 1. Friedrich Hölderlin, La veduta

di Antonio Devicienti


Anonimo, Veduta della città di Tubinga, acquerello e tempera, metà del XVIII sec. La torre di Hölderlin è la prima a sinistra (Marbach am Neckar, Schiller-Nationalmuseum; da Agamben, La follia di Hölderlin)

Quando la vita abitante degli umani si avvia nella lontananza,
là dove s’illumina lontanando il tempo delle vigne,
le è contemporaneo anche il campo vuoto dell’estate,
il bosco si profila con la sua oscura figura;
che la natura completa l’immagine dei tempi,
ch’essa dura, quelli scivolano via veloci,
è cosa che accade per perfezione, l’altezza del cielo sfolgora
allora sull’essere umano, come la fioritura incorona gli alberi.
Con umiltà
Scardanelli
24 maggio 1748

Die Aussicht 

Wenn in die Ferne geht der Menschen wohnend Leben,
Wo in die Ferne sich erglänzt die Zeit der Reben,
Ist auch dabei des Sommers leer Gefilde,
Der Wald erscheint mit seinem dunklen Bilde;
Daß die Natur ergänzt das Bild der Zeiten,
Daß die verweilt, sie schnell vorübergleiten,
Ist aus Vollkommenheit, des Himmels Höhe glänzet
Dem Menschen dann, wie Bäume Blüht’ umkränzet.
Mit Untertänigkeit
Scardanelli
d. 24 Mai 1748

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