Quello che qui si propone è un redazionale e mio personale invito e ‘avviso di chiamata’ ai tanti ragazzi e ragazze intelligenti, sensibili, animati di spirito d’iniziativa, di entusiasmo, di voglia di scrivere, di comunicare e interagire con un pubblico eterogeneo ma sempre attento di lettori; magari anche di’provocare’ un dibattito allargato su questioni che, forse, molti neppure conoscono o conoscono in modo errato o superficiale; di dire insomma la propria, in modo convinto e convincente, e sempre con spirito positivo e propositivo.
I giovani, si sa, sono il futuro prossimo (e, in buona misura, anche il presente) della vita, della società, della storia.
Parole che possono suonare finanche un po’ retoriche, ma che traducono perfettamente la realtà dei fatti. A loro, noi ‘vecchietti’ lasceremo giocoforza, o stiamo già gradualmente lasciando, il testimone. Un’eredità sicuramente non piccola di lavori iniziati e da ultimare; di ostacoli da rimuovere; di pesi da alleggerire; di sentieri da ripercorrere o da chiudere perché mal progettati, progettandone di nuovi e di più adeguati ai tempi; di errori (sempre tanti) da correggere; di promesse (sempre troppe) da mantenere…
Quello che i giovani hanno più di noi ‘vecchietti’ non è tanto il sogno, l’entusiasmo, la voglia e la gioia di fare (qualità peculiari della giovinezza, ma che si possono conservare intatte, e perfino più vivide, in una seconda giovinezza con l’avanzare dell’età), quanto l’energia. E, soprattutto, il tempo.
Il tempo è una ricchezza inestimabile. Prima si acquisisce questa consapevolezza, prima e meglio si utilizzerà un tale meraviglioso patrimonio. Ha scritto il divulgatore-psicologo americano Michael Halthsuler : “La cattiva notizia è che il tempo vola. La buona notizia è che tu sei il pilota“. Essere piloti del proprio tempo è sovrumanamente impegnativo. Anche perché – citando l’amico Pino Caruso, umorista di razza e di lungo corso – Il tempo scorre lentamente con una velocità impressionante.
Beninteso, di collaboratori abbastanza giovani e validi il Galatino ne ha. Non tanti, ma ci sono. E tuttavia, un’allargatina di campo, in occasione di questo ‘Millesimale‘, ci starebbe benissimo.
Peraltro, quanto finora detto, se vale per i giovani capaci aspiranti giornalisti galatinesi (ai quali il Galatino sarà felice di aprire le porte della propria redazione: basterà scriverci…), varrà altrettanto per i potenziali cronisti dell’intera penisola salentina: da Lecce a Leuca, da Gallipoli a Otranto, da Nardò a Tricase, da Maglie a Ugento, o Casarano, Cavallino, Copertino, Lequile, Soleto, Nociglia, Cutrofiano…
Tenendo comunque presente che noi ‘vecchietti’ resistiamo e vogliamo resistere a lungo. Attaccare al chiodo la penna (o anche la matita, nel mio caso, dalla quale venne fuori anche la stessa testata del Galatino…), per ora non ci pensiamo. Siamo stati giovani anche noi, un po’ lo siamo tuttora, e insieme a voi ringiovaniremo ancora di più.
Fate dunque un bel passo in avanti: armatevi di gioia di fare, di entusiasmo e di idee. Magari qualcuna tra voi ha la stoffa di Oriana Fallaci, e qualcun altro di Indro Montanelli o di Enzo Biagi, e ancora non lo sa…
Vi aspettiamo!
[“Il Galatino” anno XLVIII n. 14 dell’11 settembre 2015, p. 12]