di Guglielmo Forges Davanzati
La ricerca di un acquirente privato per l’ex-Ilva di Taranto da parte del Governo Meloni dimostra quanto sia radicata, nella cultura politica italiana, la convinzione dell’inefficienza del settore pubblico e il ricorso alle privatizzazioni. Il Governo Meloni intende accelerare su questa linea, prevendo incassi nell’ordine dei 20 miliardi. Ciò nonostante la difesa dichiarata dell’italianità delle imprese (dalla quale discende, peraltro, l’inedita nuova denominazione del Ministero del Made in Italy).
Il ricorso alle privatizzazioni appartiene a un sentire comune del ceto politico, quasi mai messo in discussione, che segue una prassi ripetuta dall’ormai lontano 1992, viene motivata con due ragioni: la gestione privata di un’impresa è sempre più efficiente di quella pubblica e la cessione a operatori privati consente di recuperare risorse per ridurre il debito pubblico.
Si tratta di convinzioni che la letteratura economica più recente mette seriamente in discussione, su due aspetti: la quantificazione del contributo delle privatizzazioni alla riduzione del rapporto fra debito pubblico e Pil; l’apporto delle imprese privatizzate alla crescita economica italiana mediante il loro contributo alla produzione di innovazioni.