di Gianluca Virgilio
(Continuazione)
1 marzo 1998
Comincia un nuovo mese. Ieri sera nugoli di ragazzetti armati di battaglio hanno percorso le strade di Dossena, chiamando Marzo, così dicono, perché venga primavera e porti via l’inverno. E’ inutile dire che i miei alunni, a più riprese, hanno agitato i loro campanacci sotto le finestre di casa mia, per richiamare l’attenzione del loro professore, e io mi sono affacciato. Alla fine del mese cacceranno Marzo. È un rito pagano agro-pastorale, che a Dossena si conserva immutato da molte generazioni. Devo dire che io sono molto sensibile a queste cose, tanto che ieri sera sentivo nell’aria un’atmosfera rituale, come di festa, ed ero segretamente contento.
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Oggi ho finito di rileggere gli articoli leopardiani di mio padre. Non mi rimane che stamparli, appena avrò tempo e voglia. Inoltre ho cominciato a scrivere un nuovo racconto che ho intitolato Don Samuele.
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La vera poesia è sempre per sua natura popolare. I versi che nessuno ama ripetere, sono versi d’un poeta mediocre, che nessuno ama leggere.