di Antonio Prete
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Émile Friant (Dieuze, 16 aprile 1863 – Parigi, 9 giugno 1932), “Les Amoureux” (1888),
È forse ancora qui, lungo le strade
percorse dai tram,
nel pulviscolo che sale dai viali
e fa opaca l’aria,
quel nostro antico discorrere d’amore.
È forse ancora qui, parvenza e gelo,
quell’ amarsi, silenziosi, sul terrazzo,
nell’ultima luce di aprile,
mentre le gru sporgenti
dai palazzi lungo il Naviglio
affondavano piano i loro profili
nel buio del cielo.
.
Dalla darsena salivano lampi,
piccoli lampi sulle tue labbra.
La prima stella. La tua pelle.
L’ora imprigionata nei baci.
.
Questo battere d’ali del niente
era già brivido nei nostri abbracci?