In questo ambito si inquadra il breve messaggio in cui Torelli risponde alla mia sollecitazione riguardo alle iscrizioni messapiche rinvenute a Castro, nel santuario di Atena. Gli avevo infatti inviato qualche tempo prima la documentazione epigrafica nella lingua del Salento pre-romano, provenienti dall’Athenaion castrense, chiedendo il suo parere. Nella sua risposta, con un evidente lapsus calami:ars nascendi invece di ars nesciendi, appare evidente la difficoltà di affrontare i problemi linguistici posti da questa documentazione, insieme alle espressioni di amicizia che sempre hanno caratterizzato il nostro rapporto.
A distanza di qualche anno la ricerca sulla lingua messapica ha fatto registrare progressi significativi: vari gruppi di studiosi sono al lavoro, in Italia gli epigrafisti di UnSalento, con Mario Lombardo e Giovanni Boffa, Alteritas, il progetto coordinato da Simona Marchesini, il gruppo parigino guidato da Emmanuel Dupraz, quello di Oxford con Michele Bianconi, mentre presso l’Accademia Austriaca delle Scienze opera Joachim Matzinger. Il 4 e 5 giugno scorso, il Colloquio organizzato a Parigi, con la collaborazione della Sorbona e dell’École Pratique des Hautes Études, ha indicato nuove prospettive di ricerca, su base multidisciplinare, per la comprensione della lingua messapica.